Non solo 'No' alla diga e agli invasi ma anche 'Sì'. È il messaggio lanciato in una lunga lettera da Antonio Panizzi e Franco Bianchi, due dei principali promotori del gruppo di Badalucchesi che da alcuni mesi si stanno opponendo allo studio di fattibilità per una diga da 50 metri sul torrente Argentina.
“Insieme per amore contro ogni forma di diga”.
In una lettera, Panizzi e Bianchi hanno ribadito le motivazioni dietro questo movimento popolare, le ragioni del 'no' non solo alla diga ma anche agli invasi e la posizione verso l'amministrazione comunale del sindaco Matte Orengo. Facendo una cronistoria di quanto accaduto, i due cittadini ricordano: "Nell’imponente, partecipata e coinvolgente manifestazione con corteo, striscioni, cartelli e strumenti musicali di venerdì sera 28 luglio 2023 la popolazione della Valle Argentina ha espresso con chiarezza, forza e decisione il suo netto ed inequivocabile NO a dighe ed invasi nel torrente Argentina. Di questa manifestazione danno testimonianza i numerosi filmati delle televisioni locali e gli articoli pubblicati sui giornali. Il motto del movimento spontaneo di cittadini, che da diversi mesi lavora con impegno e condivisione per impedire preventivamente la progettazione e la costruzione di dighe ed invasi nella Valle Argentina è il seguente: “Insieme per amore contro ogni forma di diga”.
La posizione verso i sindaci della Valle Argentina
"Il no ad ogni forma di diga sul torrente Argentina, è motivato soprattutto dalle esigenze primarie di tutela della vita e della sicurezza dei cittadini nonché dalle condizioni di instabilità geologica di tutto il territorio della valle, fragile e soggetto a continue frane. È stato comunicato, ai sindaci della Valle attraverso lettere firmate da un numero di cittadini sempre crescente e protocollate presso le sedi comunali, con una serie di motivazioni, peraltro contenute nel volantino distribuito durante la manifestazione. - ricordano Panizzi e Bianchi - Il no si è diffuso tra la gente, porta a porta, nelle vie e nelle piazze, in particolare si è espresso in due assemblee pubbliche, convocate, su richiesta di un gruppo di cittadini, dal Sindaco di Badalucco, a Badalucco, centro storico della lotta alla diga: quella del 5 maggio 2023, a cui hanno partecipato i Sindaci di Badalucco, Taggia, Montalto Carpasio, Molini di Triora e Triora, e quella successiva del 16 giugno 2023, a cui hanno partecipato il Sindaco di Badalucco e quello di Montalto Carpasio. I Sindaci della Valle Argentina, associati in un Comitato intercomunale presieduto dal Sindaco di Taggia, si sono dichiarati contrari ad una grande diga, ma possibilisti sugli invasi di minori dimensioni".
La posizione del sindaco di Badalucco
Si dà atto al Sindaco di Badalucco, Matteo Orengo, di aver iniziato una via giuridica di tutela legale per far luce sui rapporti tra l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e la società Rivieracqua S.c. p.A, individuata quale ente attuatore della diga di Glori e apportatore della quota di cofinanziamento di 200mila euro. Ha presentato un ricorso al T.A.R. per valutare eventuali anomalie nel procedimento amministrativo, al fine di bloccare l’iter del finanziamento (cfr. Decreto n. 140 del 12 dicembre 2022 del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino e Decreto Direttoriale n. 00184 del 12 aprile 2023). Inoltre il primo cittadino non ha firmato l’accordo di programma proposto da ATO idrico e altri".
Gli altri Comuni, il Ministero e gli invasi
Riguardo alla posizione dei cinque comuni della valle Argentina, toccati dallo studio per la diga, Panizzi e Bianchi ricordano: "I sottoscritti hanno sempre affermato con lungimiranza e coerenza, a voce e per iscritto, che l’opposizione dei Comuni della Valle Argentina, da esprimersi con un atto di indirizzo dei rispettivi Consigli comunali, andava manifestata non solo contro la diga di Glori, già bocciata dalla geologia e dalla storia, ma contro ogni forma di diga sul torrente Argentina.
Nella lettera di convocazione del 21 giugno 2023 inviata dal vice Ministro Rixi al Presidente della Provincia, agli Assessori all’Agricoltura e all’Ambiente della Regione Liguria, all’Autorità di Bacino e ai Sindaci della valle Argentina si legge: '... Il Governo e questo Ministero non intendono imporre – né calare dall’alto – alcuna scelta che possa ricadere sul territorio. ... A tal proposito mi preme sottolineare che, in base a quanto ho letto su alcuni articoli di stampa, ogni riferimento al progetto della cosiddetta ‘diga storica’ è alquanto improprio e fuori dal contesto attuale. Per questo motivo ritengo opportuno un confronto a Roma presso i miei uffici del Ministero con tutte le parti istituzionali coinvolte, per trovare il percorso migliore affinché si possano definire gli interventi più adeguati a beneficio delle comunità da Voi rappresentate, veicolando in modo condiviso risorse e idee per la valorizzazione di un bene prezioso come l’acqua. Ove si riscontrasse la necessità di non proseguire con la realizzazione di alcune opere, verrà presa in esame la possibilità di stralciare le risorse in qui assegnate al fine di riallocarle verso quelle regioni le cui richieste sono rimaste inevase a causa dell’esaurimento dei fondi a disposizione'".
L’incontro convocato dal Vice Ministro Rixi si è tenuto in videoconferenza il 13 luglio 2023 presso il Comune di Taggia. "Nel successivo vertice diga on line del 18 luglio 2023, a cui hanno partecipato i Sindaci della valle Argentina, i rappresentanti del Ministero, dell’Autorità di Bacino, della Regione Liguria, dell’ATO idrico e di Rivieracqua, si è concordato di non rinunciare al finanziamento ministeriale al fine di procedere ad una valutazione per costruire sul torrente Argentina invasi di dimensioni più contenute, massimo 15 metri l’uno, in più punti, il cui numero sarà valutato in una fase successiva. - aggiungono Panizzi e Bianchi - Noi abbiamo ritenuto del tutto inaccettabile la realizzazione di qualsiasi tipo di invaso, se non le traverse di pochi metri per la captazione/derivazione di acqua, e ciüxe de sti agni, evidenziando che 15 metri di altezza corrispondono ad una casa di 5 piani".
Le ragioni del 'No'
"Il 21 luglio 2023 abbiamo fatto richiesta al Questore di Imperia, al Commissario P.S. di Sanremo, al Sindaco di Badalucco, al Comandante Stazione dei Carabinieri di Badalucco di autorizzazione di una manifestazione pubblica di opposizione da tenersi a Badalucco contro la costruzione di dighe e invasi nel torrente Argentina. La manifestazione si è svolta la sera del 28 luglio 2023 e ha visto la partecipazione di quasi 1000 persone: bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani, in un significativo incontro di generazioni accomunate dallo stesso obiettivo: esprimere la contrarietà inequivocabile a dighe e invasi sul torrente Argentina. La nostra contrarietà a dighe e invasi è supportata anche dall’autorevole parere del C.I.R.F. ( Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale), di cui riportiamo un estratto. 'La grave crisi idrica è da inquadrare nell’epocale crisi climatica ed ecologica in atto e va approcciata affrontando le cause non i sintomi. Realizzare ulteriori bacini artificiali senza toccare lo sperpero idrico è una strategia senza futuro e insostenibile, contraria alle strategie europee di tutela e sviluppo della biodiversità. La costruzione di nuovi invasi non può essere la soluzione alla crisi idrica. ...Nel 2018 le perdite nelle reti potabili erano pari al 42% a causa della crescente obsolescenza. ... Le dighe comportano un deficit di sedimenti, incidono sugli alvei, abbattono la naturale barriera alla foce dei torrenti, che impedisce l’avanzare delle acque marine, determinano l’erosione costiera. Gli invasi causano la desertificazione a valle dello sbarramento e nelle zone circostanti. ...Il luogo migliore dove stoccare l’acqua è la falda'".
Le ragioni del 'Sì'
"Desideriamo infine ricordare che la nostra posizione non esprime soltanto dei no, ma propone una serie di sì, che i bambini hanno scandito la sera della manifestazione, e qui di seguito riportati:
- 'Sì al rispetto della vita e della sicurezza delle persone;
- sì alla prevenzione per evitare disastri e frane;
- sì alla costante e corretta pulizia del torrente alla cura del territorio e alla raccolta delle acque piovane;
- sì alla manutenzione accurata della rete idrica per evitare sprechi;
- sì alla salvaguardia dell’ecosistema;
- sì alla conservazione a all’arricchimento delle falde acquifere;
- sì alle briglie per il rallentamento delle piene;
- sì a vasche, a traverse di pochi metri, e ciüxe de sti agni, per conservare l’acqua a scopi di irrigazione e idropotabilità;
- sì a pozzi per trarre l’acqua dalle falde acquifere (nel subalveo in prossimità della foce) del torrente Argentina” - concludono Antonio Panizzi e Franco Bianchi.
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