All’età di 86 anni, circondata dalla preghiera e dall’affetto di tutta la ‘grande famiglia’ della Comunità Cenacolo è morta stanotte suor Elvira Petrozzi, conosciuta come Madre Elvira.
Era conosciuta anche nella nostra provincia, dove aveva aperto anni fa una casa di recupero per ragazzi con dipendenze a Sanremo, poi ridata ai proprietari. Ora ci sono più di 70 case in tutto il mondo e, prima del Covid, la comunità fu invitata dalla diocesi di Ventimiglia Sanremo che portò all'Ariston il recital ‘Eccomi’.
Madre Elvira è morta dopo aver fatto parte della ‘Casa di Formazione’ della comunità ‘Cenacolo’ di Saluzzo, dove ha vissuto gli ultimi anni di malattia assistita con premura dalle suore della Comunità.
Consumata da una vita spesa con generosità e intensità straordinarie nell’amare e servire i poveri e i bisognosi (specialmente i giovani e le persone sbandate, perse nelle dipendenze e in una vita senza senso) e negli ultimi anni, Madre Elvira ha continuato sino alla fine con fede, determinazione, coraggio e pieno abbandono in Dio, a testimoniare il suo immenso amore alla vita.
La camera ardente sarà allestita alla Casa di Formazione delle Suore Missionarie della Risurrezione in via Pagno 115 a Saluzzo, luogo dove Madre Elvira ha vissuto gli ultimi anni. Sarà possibile la visita alla salma a partire da domani, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18.30.
“Quando diranno ‘Elvira è morta, dovete cantare, ballare, fare festa perché io sono viva!’ Guai se dite: poverina”. Lo diceva proprio Madre Elvira, che proseguiva: “No, niente ‘poverina’. Io vado ben tranquilla e felice, e canto, canto già! Davanti a me si spalancherà qualcosa di grandioso… la vita non muore!”.
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