Ancora un’aggressione, la numero 29 da inizio anno. Ancora un agente ferito, il 30esimo nel 2023. Non c’è pace nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino, dove nella giornata di oggi un agente della polizia penitenziaria è stato spintonato da un detenuto ed è finito in ospedale.
Dopo aver avanzato numerose e pretestuose richieste per cure non consentite e non previste, l’assassino del compagno di cella del carcere di Velletri ha spinto con violenza inaudita un ispettore. L’agente è stramazzato rovinosamente a terra, cadendo per diversi metri a causa della violentissima spinta. L’ispettore è stato accompagnato al pronto Soccorso Maria Vittoria di Torino per le cure del caso ed è ancora ricoverato per accertamenti.
“Il personale di Torino e di tutte le carceri Italiane è stanco e stufo di essere massacrato dai delinquenti. Tutto questo avviene nel silenzio più totale degli organi periferici, del DAP e della politica; d’altra parte sono tutti a rinfrescarsi al mare mentre gli agenti della Polizia Penitenziaria subiscono aggressioni, minacce, invettive e umiliazioni di qualsiasi genere” è la denuncia dell’Osapp.
Il sindacato prosegue: “Non sappiamo più cosa dire. Abbiamo già denunciato il fatto che all’interno delle carceri non devono stare i detenuti affetti da problemi psichiatrici ma questo non avviene e la Regione Piemonte ad oggi non ha individuato posti dove curare questi soggetti oramai oltremodo pericolosi”
“Nel carcere di Torino vige il completo ‘caos’, e il personale è sempre più in difficoltà nella gestione degli eventi critici in costante aumento. Il personale è stremato e fortemente stressato dai turni massacranti financo di 24 ore consecutive. Il medesimo personale è sballottato in ogni dove tanto da aumentarne apatia e demotivazione; quotidianamente deve uscire per traduzioni all’esterno e piantonamenti in corsia nonostante il carcere di Torino abbia un repartino esterno quasi vuoto e non si comprendono le ragioni del mancato impiego fermo restando che il personale in quel settore deve assicurare il servizio a pieno regime”.
La richiesta dell’Osapp è quindi quella dell’istituzione immediata di un commissario straordinario per l’emergenza carceri.
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