Il Nazionale

Cronaca | 02 agosto 2023, 17:30

"Se vengo a scuola papà farà del male alla mamma": un uomo a processo

Sono tre i presunti episodi di violenza contestati all'imputato dalla Procura di Cuneo. I fatti si sarebbero svolti in un paese alla porte del capoluogo a cavallo tra il 2020 e il 2021

"Se vengo a scuola papà farà del male alla mamma": un uomo a processo

“La bambina veniva a scuola ed era spaventata. Si pensava che avesse delle difficoltà scolastiche e che avesse paura di affrontare le attività. Poi abbiamo capito che le sue paure erano legate a quello che succedeva a casa”.

È iniziato con queste dichiarazioni il procedimento penale in corso presso il Tribunale di Cuneo a carico di un uomo dell’hinterland cuneese, accusato di lesioni e maltrattamenti nei confronti della moglie. A parlare è la maestra della scuola elementare in cui era iscritta la figlia della coppia. “Mi diceva che aveva timore a lasciare la mamma da sola, perché aveva paura che il papà le facesse del male. Voleva difendere la mamma, era convinta che se ci fosse stata lei il padre non avrebbe fatto nulla”.

Sono tre i presunti episodi di violenza contestati dalla Procura all’imputato, avvenuti a cavallo tra il 2020 e il 2021. In un’occasione l'uomo avrebbe colpito la moglie con un calcio alla mano, in un’altra l'avrebbe spinta contro un tavolo di cristallo, presa a pugni sul volto e stretta al collo. In un’altra ancora le avrebbe tirato addosso una sedia.

Oltre alla violenza la donna, costituitasi parte civile, ha parlato anche di minacce di morte. “Non ho sporto denuncia perché tengo alla mia vita e a veder crescere mia figlia – aveva dichiarato -. Mi ha minacciata di morte, diceva che mi avrebbe ammazzata se gli avessi tolto la bambina. Ero andata in questura per segnalare la cosa, ma mi dissero che, poiché eravamo sposati, non potevano intervenire se mia figlia era insieme a suo padre. Avevo il problema che economicamente dipendevo da lui”.

In aula anche alcune insegnanti con cui la bimba era solita confidarsi.  “Ci raccontò dell’episodio del tavolino, e poi dei lividi – ha riferito ai giudici una delle insegnanti -, mi sembra fossero tre gli episodi su cui abbiamo relazionato. Ci aveva confidato di minacce rivolte alla madre, con parole piuttosto colorite, come il fatto che ‘la prossima volta non ci sarebbe più stata’ o che ‘l’avrebbe ammazzata’. Si vedeva subito quando era successo qualcosa a casa perché era molto scossa e veniva a cercare le maestre a inizio lezione”.

Delle confidenze, era conoscenza anche la madre: “Quando lui mi ha tirato contro il tavolo, so che mia figlia ha detto alle mastre che mi metteva la pomata dove avevo i lividi”.

Come spiegato da un’assistente sociale, tra il 2020 e il 2021 ci sarebbero stati alcuni tentativi di riavvicinamento tra i due: “Nell’ultimo anno la signora raccontava di maltrattamenti fisici subìti, prima parlava solo di discussioni. C’era una componente affettiva, ma anche un discorso economico”.

Il 25 ottobre si ascolteranno i testimoni della difesa.

CharB.

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