Il Nazionale

Cronaca | 01 agosto 2023, 07:05

Le ultime immagini di Mahmoud 24 ore prima di essere ucciso, i testimoni: "Era molto amico dei suoi assassini" (VIDEO)

Dalla cerchia dei colleghi emergono i particolari sul rapporto del giovane con i due accusati di averlo ucciso, mutilato e decapitato

Le ultime immagini di Mahmoud 24 ore prima di essere ucciso, i testimoni: "Era molto amico dei suoi assassini" (VIDEO)

Sorrideva Mahmoud, immortalato in alcuni frame diffusi sui social mentre tagliava i capelli in un barber shop di Pegli, dove il giovane voleva andare a lavorare, lasciando quelli che poche ore dopo si sono rivelati i suoi assassini. Sabato 22 luglio il giovane egiziano, ucciso con tre colpi al cuore, al fegato e allo stomaco e poi mutilato delle mani e decapitato, aveva fatto una prova di alcune ore nel salone del ponente. Nei video si vede sorridente mentre taglia i capelli ai clienti.



Proprio dalla cerchia dei colleghi di Mahmoud emergono i particolari sul rapporto che il giovane aveva con Mohamed Ali Abdelghani, detto 'Tito', 26 anni (difeso dall'avvocata Micaela Calzetta) e Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, detto 'Bob', 27, (difeso dagli avvocati Salvatore Calandra e Elisa Traverso) rispettivamente vice titolare e dipendente della barberia 'Aly Barber Shop' di via Merano, a Sestri Ponente. “Erano amici, ma davvero tanto, spesso uscivano insieme”, racconta un giovane.

Cosa abbia spinto i due a ucciderlo e martoriare il suo corpo non è del tutto chiaro. Davvero c'entra solo la gelosia perché Mahmoud aveva 'tradito' i datori di lavoro per un altro? Quello che è certo è che mentre il ragazzo svolgeva la prova, il titolare del salone di Pegli ha ricevuto una telefonata da Ali, il titolare della barberia di Sestri Ponente.

Secondo quanto l'uomo ha riferito ai carabinieri del nucleo investigativo, Ali lo avrebbe invitato a non assumere Mahmoud, ma di dargli solo ospitalità per qualche giorno, in attesa che il giovane trovasse un appartamento in cui andare a vivere. E così è stato, il diciannovenne ha passato la notte di sabato a casa del barbiere di Pegli, il mattino dopo è tornato nel salone; verso metà mattinata si sono presentati i due presunti assassini, 'Tito' e 'Bob', che hanno ribadito al titolare quello che già gli aveva detto Ali il giorno prima al telefono: “Non assumere Mahmoud!”.

Tito e Bob hanno lasciato il salone, portando con loro Mahmoud, che uccideranno poche ore dopo, spegnendo per sempre il suo sorriso.Amava fare questo lavoro, e non c'era solo la passione perché i soldi gli servivano per aiutare la famiglia in Egitto”, ci racconta un suo amico. Uno dei motivi per cui Mahmoud si sarebbe licenziato dalla barberia di Sestri Ponente sarebbe stato proprio lo stipendio troppo basso, di appena 1200 euro.

Dopo il delitto Tito e Bob sono stati messi sotto torchio dai carabinieri, decisive le testimonianze, ma soprattutto le telecamere che hanno permesso di ricostruire i movimenti dei due, che hanno ucciso il giovane in un appartamento, hanno messo il suo corpo in una valigia, sono saliti su un taxi che li ha portati a Chiavari, da lì si sono diretti alla foce dell'Entella, hanno mutilato e decapitato il corpo e dopo lo hanno gettato in mare. Le mani sono state trovate poche ore dopo, mentre sono ancora in corso le ricerche della testa.

Nelle prossime ore è attesa la convalida del fermo. Bob racconta della lite tra Tito e la vittima, culminata con varie coltellate, lui stesso ha raccontato di essersi trovato in mezzo ai due mentre stavano litigando, cercando di frapporsi, ma poi si sarebbe spostato per non essere ferito. Tito, come raccontato da Bob, avrebbe quindi ucciso Abdalla e minacciato lo stesso Bob di morte, estendendo le minacce anche i suoi familiari e inducendolo così a non dire nulla e anzi, a farsi aiutare a far sparire il corpo. Bob ha poi raccontato di essersi sbarazzato della valigia dopo averla cosparsa di calce nella giornata successiva spiegando di aver partecipato per paura di ritorsioni da parte di Tito.

Anche Tito, a sua volta, ha confessato spostamenti e occultamenti, non essendo però chiaro sull’omicidio. A suo dire, infatti, la vittima avrebbe litigato con Bob e tra i due sarebbe nato un alterco. Il 19enne avrebbe minacciato entrambi di denuncia e avrebbe afferrato un coltello su cui poi sarebbe caduto. In seguito Tito ha raccontato di aver colpito Mahmoud una sola volta per difendersi, senza saper spiegare il perché delle altre ferite presenti sul corpo del diciannovenne. 

Per quanto riguarda la mutilazione del cadavere, i due, secondo quanto riferiscono i carabinieri in una nota, si sarebbero accusati reciprocamente.

Francesco Li Noce - video di Marco Garibaldi

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