Il Nazionale

Cronaca | 01 agosto 2023, 15:12

Insulti e minacce alla compagna: "Sei ricca, mi devi mantenere". Richiesto il rinvio a giudizio per un 40enne del Braidese

Fissata l’udienza preliminare nei confronti di un impiegato che non si rassegnava alla fine della tormentata relazione iniziata due anni prima

Insulti e minacce alla compagna: "Sei ricca, mi devi mantenere". Richiesto il rinvio a giudizio per un 40enne del Braidese

"Non finisce qui, te la farò pagare", era stata la minaccia che un 40enne residente nel Braidese aveva rivolto all’indirizzo dell’ormai ex compagna, una volta che questa, una donna di una decina di anni più matura, si era risolta a mettere una volta per tutte la parola fine su una relazione sentimentale rivelatasi sin dai suoi esordi, appena due anni prima, oltremodo burrascosa.

Come spesso avviene, a quella determinazione l’uomo, di professione impiegato, non si sarebbe però arreso tanto facilmente, tanto da mettere in atto comportamenti che gli sono valsi prima la denuncia presentata da lei e ora una richiesta di rinvio a giudizio firmata dal sostituto presso la Procura della Repubblica di Asti Donatella Masia, che ha indagato l’uomo per una serie di reati che insieme agli atti persecutori aggravati annoverano il danneggiamento, la violazione di domicilio e le lesioni volontarie.

Nella denuncia come nel successivo fascicolo d’indagine vengono ricostruiti gli episodi nei quali, a detta della donna, l’uomo si sarebbe reso responsabile di maltrattamenti, insulti e denigrazioni rivolte alla donna quando la loro relazione era ancora in corso, e queste ultime proferite anche di fronte ad amici della coppia, per poi arrivare alle molestie e minacce seguite alla decisione di lei di interrompere quel rapporto malsano. Tra le prime, occasioni nelle quali l’uomo avrebbe asserito che, siccome benestante, la compagna avrebbe dovuto provvedere al suo mantenimento, e che stava con lui "solamente perché non avrebbe trovato altri".

Di particolare violenza la reazione di lui alla volontà della donna di non sopportare oltre una così disturbata dialettica. Evidentemente non rassegnato, lui si sarebbe infatti presentato presso l’abitazione di lei suonandole ripetutamente il campanello di casa e urlando a squarciagola epiteti e minacce all’indirizzo non soltanto dell’ex compagna, ma pure del figlio di lei. A suon di calci avrebbe si sarebbe quindi aperto il cancello di accesso al cortile, continuando a gridarle minacce. "Tornerò stanotte", tra le frasi pronunciate in quell’occasione dall’uomo, cui vengono contestate anche lesioni volontarie in quanto, nella concitata discussione seguita alla violazione di domicilio, la donna avrebbe rimediato ferite a un orecchio e contusioni al ginocchio, come refertato dai medici dell’ospedale "Santa Croce" di Cuneo.

Il 40enne, difeso dall’avvocato albese Roberto Ponzio, mentre la parte offesa è rappresentata dall’avvocato Vittorio Sommacal del foro di Cuneo, è stato ora chiamato a comparire per l’udienza preliminare in programma per il prossimo 13 settembre. Toccherà al Gup Federico Belli decidere se accogliere o meno la richiesta del pubblico ministero disponendo il rinvio a giudizio dell’uomo.

E. M.

Commenti