Il Nazionale

Cronaca | 28 luglio 2023, 07:20

Annegato nel lago, la procura dispone l'autopsia sul corpo di Ehimare Isidahomen

Il giovane, che lavorava nel ristorante 'Il Fabbro' in piazza delle Vigne, sarà ricordato oggi dagli amici alla palestra popolare Baliano

Annegato nel lago, la procura dispone l'autopsia sul corpo di Ehimare Isidahomen

Sarà l'autopsia a stabilire le cause della morte di Ehimare Isidahomen, il 23enne nigeriano annegato nelle acque del lago du Beo, a Viganego la scorsa domenica. L'esame è stato disposto dal pubblico ministero Gabriella Dotto che indaga su quanto è successo. 

Secondo una prima ricostruzione, Isidahomen, che si trovava nel lago insieme alla fidanzata, sarebbe annegato dopo un malore, ma c'è l'ipotesi che il giovane non sapesse nuotare e che sia caduto in acqua accidentalmente. La fidanzata ha provato invano a salvarlo.

Il corpo rimane a disposizione dell'autorità giudiziaria, mentre questo pomeriggio alle 18 gli amici di Isidahomen lo ricorderanno nella palestra popolare Baliano di vico Vegetti che frequentava. 

Il giovane, che lavorava nel ristorante 'Il Fabbro' in piazza delle Vigne, era arrivato in Italia poco più che maggiorenne ed era stato affidato alla fondazione Auxilium di Genova che lo ricorda: “Testone... provocatore... sempre un po' in disparte... ma anche dolce e in ascolto e con tante risorse da mettere in campo nella vita... Cercava consigli, attenzioni e con un fare sospettoso pesava sempre la fiducia....

È uscito dal progetto come ogni meraviglioso adolescente sbattendo la porta e seguendo la sua voglia di libertà... anche se a parole si lamentava che lo stavano lasciando solo. Splendida dicotomia di chi è cresciuto ma ancora non si sente grande. Ricorderemo sempre il suo entusiasmo e la sua dolcezza nascosta da muscoli palestrati che ci stringevano in abbracci sinceri, dedicati ad alcuni eletti perché lui dopo il viaggio non si faceva toccare.

Lascia la sua mamma in Nigeria e una fidanzata giovanissima che ha tentato di salvarlo... e tanti amici italiani di ogni età. Volevamo lasciare queste poche righe per fare  memoria... e per i colleghi dell'Area Persone Straniere che da sempre dedicano amore e passione nelle giornate che passano con i nostri ragazzi. In questo momento sono attoniti e feriti dal destino ingiusto che troppo spesso tocca questi ragazzi. Con Ehis se ne va un pezzo di ciascuno di noi... un ennesimo pezzo... Chi sfida il mare e poi muore annegato in un laghetto dietro casa.... La beffa di una vita in salita finita così senza motivo... Un abbraccio che duri un'eternità a lui... da tutti noi!”.

Francesco Li Noce

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