Non avrebbe avuto un'intossicazione acuta con i suoi già presenti problemi cardiorespiratori che avrebbero influito.
Così il consulente tecnico, il medico legale Luciano Danè in Tribunale a Savona sulla morte del 94enne Franco Arrigoni a seguito dell'incendio avvenuto lo scorso 4 settembre 2022 al terzo piano del Padiglione Chirurgico che accoglie le degenze della struttura complessa Ortopedia e Traumatologia dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
Prosegue quindi il processo in Corte d'Assise davanti al giudice Fiorenza Giorgi con a latere il giudice Matteo Pistone, i magistrati ordinari e i giudici popolari, nel quale è imputato Samir Lamaan, accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e la difesa rappresentata dall'avvocato Stefania Fiore, ha posto alcune domande al consulente tecnico d'ufficio del tribunale di Savona e della Corte d'Appello di Genova sulle cause del decesso dell'anziano.
Secondo il medico, l'uomo che aveva una frattura al femore e problemi pregressi dal punto di vista cardiorespiratorio, avrebbe subito un'intossicazione lieve anche perché sarebbe stato intubato subito e potrebbe non essere quella la causa che l'avrebbe portato al decesso.
E' stato ascoltato anche il perito nominato dal Gip Gabriele Rocca che aveva svolto a novembre-dicembre del 2022 due colloqui con Lamaan oltre ad acquisire tutta la sua documentazione sanitaria.
Sarebbe stata riscontrata una sindome da sradicamento ma dal punto di vista psichiatrico non sarebbe stato evidenziato niente di psicotropo, nulla che potesse portarlo a dissociarlo dalla realtà. Per questo era stato dichiarato capace di intendere e di volere dal perito nella sua relazione.
Il cittadino somalo e senza fissa dimora, che si trovava ricoverato per una frattura al femore nel nosocomio pietrese dopo aver preso parte a una rissa in Piazza del Popolo a Savona, dopo essere stato individuato come potenziale colpevole dell'incendio, aveva manifestato ripetutamente l'intenzione di allontanarsi.
Proprio per questo pericolo di fuga, unito a quello di reiterazione di reati simili, nei suoi confronti era stata applicata la custodia cautelare in carcere a Marassi.Pare comunque che le fiamme siano scaturite da un accendino in prossimità di una bombola d'ossigeno. Fortunatamente il sistema antincendio di cui sono dotate le camere delle strutture ospedaliere, unito all'intervento tempestivo del personale e dei vigili del fuoco, hanno evitato che si propagasse al resto della palazzina.
Commenti