La notizia è una sola, sempre quella peraltro: il cuore, su certe cose, non cambia e non cambierà mai.
Non cambia quello di Varese, non cambia quello dello straniero più forte di sempre del basket varesino e italiano. Nell’abbraccio di questa mattina a Masnago entrambe le parti in causa hanno rinverdito un amore: «Questa è casa tua, Bob». «Questa è casa mia, ragazzi».
Bob Morse è in città, e con lui c’è tutta la sua grande famiglia, bella e allargata: sua moglie, la sua ex moglie, le figlie e i nipoti, insieme appassionatamente in uno di quei tour che Bob quasi a cadenza annuale organizza nella terra che lo ha visto assurgere a stella e in Italia in generale.
Nello specifico odierno Morse si è concesso un giro al Lino Oldrini. Prima nei suoi meandri, accompagnato da Max Ferraiuolo, Francesco Finazzer Flori, Marco Gandini e Federico Pisanti: la leggenda ha potuto ammirare i cambiamenti interni della struttura e si è informato sui futuri lavori di riqualificazione, intrattenendosi a parlare di basket e non mancando di fermarsi a contemplare le foto che hanno fatto la storia biancorossa.
Poi ecco un giro sul campo e due chiacchiere con i giornalisti: «Qui mi sento a casa, me lo hanno detto anche prima: “Questa è casa tua” - afferma felice colui che è anche cittadino onorario della città di Varese - E avere la possibilità di portare a Varese tutta la mia famiglia, undici persone, è una cosa unica nella vita».
Le emozioni del “campo”: «Ho fatto tanti canestri qui, grazie al sostegno dei miei compagni: i rimbalzi e i blocchi di Dino (Meneghin ndr) e i passaggi di Aldo (Ossola ndr), hanno fatto molto per me. È stato facile segnare tanti punti con giocatori così».
Stimolato sull’argomento, Morse ha anche parlato dell’attualità della Pallacanestro Varese: «Ho sentito di cambiamenti societari molto positivi, hanno portato una ventata fresca di idee di matrice americana. Confido molto nella politica di sviluppo dei giovani e mi dispiace per il contrattempo della penalizzazione: il futuro è roseo. Scola? Non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo, ma mi piacerebbe farlo».
La combriccola americana da lui guidata in questi giorni ha visitato il territorio, lago Maggiore (con isole) e Campo dei Fiori compresi, nonché Ghirla, dove Bob ha raccontato di aver “ritrovato” la casa e la stanza dove nacque la sua seconda figlia Amanda.
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