"Ho cercato di far del bene a un poveretto al quale avevamo fatto un torto. Ho cercato di aiutare una persona con una situazione familiare molto difficile e che era danneggiato dal fatto che lo sfrattassimo da dove aveva la sua fonte di reddito", così il sindaco Claudio Scajola, che nei giorni scorsi ha ricevuto l'avviso di chiusura delle indagini preliminari da parte della procura del capoluogo dalla quale è indagato con l’accusa di minaccia a pubblico ufficiale.
Vittima delle presunte pressioni del sindaco l’ex comandante della polizia locale Aldo Bergaminelli che da poche settimane è stato trasferito a Roma.
"Ho soltanto detto che essendoci una pratica di sanatoria potevamo aspettare. Dagli atti la cosa che mi ha colpito, al di là del fatto che io,dopo un po' con le sue risposte evasive, mi sono lasciato andare, ma era a fin di bene. Non sono minacce, ma una forte arrabbiatura".
"Leggendo mi sono accorto pure che Bergaminelli registrava le telefonate, condizionando le sue parole alla registrazione. Questo è triste, molto triste. Una delusione che conferma il mio giudizio su come veniva diretto il corpo", conclude Scajola.
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