Salvatore Aldobrandi era stato fermato con l'accusa di avere ucciso, ventotto anni fa in Svezia, la sua ex fidanzata Sargonia Dankha. Entrambi, all'epoca dei fatti, vivevano a Linkoping. La 21enne scomparve il 13 novembre 1995, dopo averlo incontrato per l'ultima volta. La polizia svedese arrestò l'uomo, nella sua auto furono trovate tracce di sangue e capelli della vittima, ma il cadavere non è mai stato rinvenuto. Per la legge svedese, senza un cadavere e senza un testimone oculare non si può procedere.
Aldobrandi fu, quindi, rilasciato. E iniziò la seconda vita a Sanremo, una vita anonima fino all'arresto di tre giorni fa dovuta a nuove prove. Il caso è stato riaperto dalla Procura di Imperia l'uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dai motivi abbietti e futili e per la soppressione di cadavere.
All’uscita dall’aula abbiamo chiesto al legale di Aldobrandi, l’avvocato Andrea Rovere, se c’è già una strategia difensiva: “L’unica strategia difensiva è, ovviamente, quella che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per il resto abbiamo solo contestato l’utilizzabilità in Italia degli atti confezionati dall’autorità giudiziaria in Svezia. Siccome nel paese scandinavo il processo è ancora aperto e Aldobrandi ha la doppia cittadinanza, vorrei sapere dove si celebra e chi giudica. Successivamente studieremo le strategie anche perché non ho ancora avuto le copie del fascicolo sulle indagini. Allo stato ho poche dichiarazioni da fare”.
Come sta oggi l’imputato? “Aldobrandi è una persona che ha un by-pass con due valvole mitraliche. E’ molto confuso anche se capisce perfettamente la situazione. C’è stata una la tendenza a rimuovere l’episodio dalla sua vita dopo 28 anni. Sicuramente si tratta di un processo indiziario, visto che non si sono trovati corpo e coltello, e si basa sulle contraddizioni e sui dettagli. E’ un processo molto delicato”.
Si parla di prove inconfutabili, come il sangue in casa e in macchina che lo inchioderebbero: “Chi lo dice? Se l’autorità giudiziaria svedese, che ha indagato per 28 anni, ha ritenuto che non fossero prove sufficienti per indagarlo, mi viene da dire che ognuno si sceglie l’autorità giudiziaria più facile!”
Commenti