È’ il giorno della verità per Alfredo Cospito, leader anarchico accusato di strage politica per l’attentato alla scuola allievi dei carabinieri di Fossano, nel 2006.
Dopo un lungo periodo di sciopero della fame che ha agitato la galassia anarchica di tutta Europa, Cospito si trova ora nel carcere di Sassari, mentre l’ex compagna Anna Beniamino a Rebibbia: entrambi sono collegati in video.
Processo Cospito, la situazione
Il processo, ripreso oggi in Corte d’Assise, era stato sospeso lo scorso dicembre in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale sull’eccezione di legittimità sollevata dai giudici torinesi sulla questione della “lieve entità”. Attenuante, quest’ultima, che se riconosciuta non avrebbe consentito per Cospito la condanna all’ergastolo ma una pena compresa tra i 21 e i 24 anni.
Era stata poi la Consulta, il 18 aprile, a esprimersi a favore del bilanciamento tra attenuanti e aggravanti, aprendo così a una sentenza alternativa.
In aula presente il procuratore generale Francesco Saluzzo e il pubblico ministero Paolo Scafi, oltre a una decina di anarchici controllati dai carabinieri, che hanno salutato Cospito con pugni chiusi. Fuori dal tribunale invece un presidio di una trentina di esponenti solidali allo stesso leader anarchico.
Il dibattito in aula
“Cospito ha deciso di abbracciare la lotta armata, accettando la definizione di terrorista: ha affermato di interrompere i sabotaggi, in favore dell’aggressione si persone definite servi del capitale e del sistema” ha ricordato il pm.
“C’è un video che dimostra l’insussistenza delle prove. Quando parliamo di stragi pensiamo a Capaci, alla stazione Bologna. Immagini scolpite nella memoria di tutti. Si parla di uso di tritolo in quei casi, di ordigni ad alto potenziale: la polvere pirica usata da Cospito non lo è” ha affermato Flavio Rossi Albertini, legale dell’anarchico.
Cospito ha chiesto di rilasciare dichiarazioni spontanee. La sentenza è attesa nel tardo pomeriggio.
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