Il Nazionale

Cronaca | 17 giugno 2023, 18:04

Vernante e la GdF piangono Michele Pellegrino, avvolto nel Tricolore e portato a spalle dai colleghi del SAGF

Tanti colleghi in divisa e tutta la comunità di Vernante per l’ultimo saluto a 'Pelle'

Vernante e la GdF piangono Michele Pellegrino, avvolto nel Tricolore e portato a spalle dai colleghi del SAGF

Commozione e dolore, oggi a Vernante, per l’ultimo saluto a Michele Pellegrino, il 37enne finanziere del nucleo SAGF, il Soccorso alpino della Guardia di Finanza, tragicamente morto in un drammatico incidente sulle alture di Ventimiglia assieme ad altri due uomini, funzionari dell’Istituto geografico militare, Leonardo Sensitivi e Tiberio Ghelardini.

Tanti colleghi in divisa e tutta la comunità di Vernante per l’ultimo saluto a 'Pelle'. Professionista generoso e preparato, era soprattutto un ragazzo legatissimo al suo paese e alle sue radici vernantine. 

C’erano divise, il tricolore, il picchetto d’onore, i colleghi SAGF di Cuneo e di altre regioni, i rappresentanti della Regione, della Provincia, di altri Corpi armati, il comandante in seconda della Guardia di Finanza, il comandante regionale e il comandante delle Fiamme Gialle della Granda.

E poi c’era tutta Vernante, gli amici di sempre, i fuochisti del paese, i suonatori, la cantoria, i volti di una comunità affranta dalla perdita di un uomo innamorato del suo paese, di cui era una colonna portante. In testa il sindaco Gian Piero Dalmasso, che lo ha definito “un sole”.

Michele aveva due anime.

Quella del professionista competente e preparato, sempre in prima linea negli interventi di soccorso più estremi e pericolosi, riferimento anche per la Scuola alpina delle Fiamme Gialle, Corpo dal quale aveva ricevuto un encomio solenne per l’intervento a Rigopiano nel 2017, quando si distinse per coraggio e capacità tecniche di altissimo profilo.

E poi quella del ragazzo di paese, scanzonato, sorridente, allegro e sempre pronto a scherzare, capace di creare gruppo, attivo e disponibile con tutti. Qui tornava sempre e qui stava sistemando la casa del padre per viverci con l’amata compagna Silvia, vicina nell'immenso dolore, per tutto il tempo, alla madre di Michele, Valeria, e al fratello Enrico.

Due anime che trovavano una sintesi nel suo grande amore per gli altri, nella sua capacità di donarsi senza riserve. “Ci lascia un’eredità importante, che deve farci guardare avanti.

Lui fa parte dei giusti e ha vissuto l’essenza di Dio in ogni istante. Saremo giudicati per la capacità di dare amore agli altri: lui è stato questo” ha detto il parroco nell’omelia.

Sul finale il ricordo commosso degli amici, le parole dolci e piene di dolore della compagna e quelle del comandante in seconda del Corpo della Gdf, il generale Sebastiano Galdino. “Ho capito subito che siete una comunità e quanto volevate bene a Michele - ha detto dal pulpito, rivolgendosi ai presenti. Per il SAGF lui era un punto di riferimento. Sono qui a portare il cordoglio e ad esprimere il dolore dei 60 mila finanzieri d’Italia”.

Commenti