E' stato condannato a 9 anni di reclusione in tribunale ad Asti un astigiano di 65 anni, per violenza sessuale nei confronti della nipote.
I fatti risalgono al 2013: la ragazza aveva appena 14 anni
I fatti contestati si riferiscono al 2013, quando la ragazza, appena quattordicenne, veniva affidata dai genitori allo zio (marito della sorella della mamma della ragazza). L'uomo la costringeva a subire violenze sessuali, in particolare, si legge negli atti, “dopo averla prelevata da scuola e averla condotta dal dentista, la accompagnava sempre in casa sua dove, approfittando dell'assenza della moglie, le legava le mani dietro la schiena, violentandola e costringendola a stare zitta”.
La ragazza denunciò le violenze ai carabinieri nel 2020. Dovette anche cambiare lavoro per evitare che lo zio la raggiungesse.
La sentenza prevede anche un risarcimento da quantificare in sede civile e una provvisionale di 100mila euro. L'uomo, difeso dagli avvocati Roberto Caranzano e Claudia Malabaila, aveva anche un precedente per furto, patteggiato all'epoca dei fatti contestati.
La ragazza, difesa dall'avvocato Davide Arri, negli anni si era confidata anche con alcuni amici, anche dopo essersi sentita male a scuola.
Lungo e articolato il processo svoltosi in tribunale ad Asti, che ha visto sfilare in aula diversi testimoni.
Una speranza e la forza di denunciare
“Non c’è sentenza né ci sono risarcimenti che possano rimediare al danno subito dalla mia assistita – commenta l'avvocato Arri - ma c’è grande soddisfazione tecnica. Questa sentenza premia innanzitutto il lavoro eccellente svolto dalla procura e dal pm Simona Macciò e la capacità della mia assistita nel determinarsi a sporgere denuncia. Una speranza per le tante vittime di violenza, che possano trovare la forza di spezzare la catena e riemergere, riprendendo in mano la propria vita”.
Commenti