E' tutto pronto, tra poche ore si accendereanno i riflettori sull'edizione 2023 del Salone del Libro di Torino. E sotto quei riflettori, accanto a grandi ospiti ed eventi, si mostra un settore importante, ma che fatica a nascondere le rughe, se si guarda allo speccio.
Quasi 3300 imprese in Piemonte: 6 su 10 a Torino e provincia
Secondo i numeri della Camera di Commercio di Torino, infatti quella che va sotto la denominazione di "filiera editoriale" si compone di un tessuto vario, che coinvolge imprese della manifattura (dalla produzione carta e prodotti in carta alla stampa e riproduzione di supporti registrati), dell’editoria, dell’intermediazione e promozione della produzione libraria e del commercio al dettaglio. Un totale, in Piemonte, di 3.280 imprese, pari al 6,8% delle imprese italiane del comparto. Oltre il 61% delle imprese ha sede nel Torinese: le imprese della stampa e della riproduzione di supporti registrati rappresentano il 38% circa della filiera, seguite dal comparto editoriale (il 22,6%), da intermediazione e commercio all’ingrosso (il 14,2%) e librerie (l’11,3%).
Ma non si tratta di colossi: oltre 9 imprese su dieci sono micro (con meno di 10 addetti), a parte la manifattura, dove sono oltre 6 su dieci le piccole.
Un anno in calo (ma ci sono più librerie)
Nel corso dell’ultimo anno, però, la sofferenza è evidente in un mondo in la transizione digitale si manifesta con potenza superiore a molti altri settori. La consistenza delle imprese della filiera si è ridotta complessivamente del -1,6%, a seguito del calo subito dalle imprese della promozione e distribuzione (-4,9%), della stampa (-2,7%) e della carta (-0,7%); in crescita, invece, editoria (+1,1%) e librerie (+0,5%).
I "vicini" digitali
Esistono poi attività che non si possono annoverare in via esclusiva all’interno di questa filiera, ma che possono integrare e ampliare il concetto stesso di editoria, favorendone anche il processo di digitalizzazione. Si tratta ad esempio di imprese che operano nella produzione di software, nella progettazione di portali web, agenzie di stampa e altri servizi di informazione, oltre che di attività dei disegnatori grafici. Questo insieme ibrido e numeroso a fine 2022 conta ulteriori 3.637 imprese, con una crescita nell’ultimo anno del +2,1%.
Una regione che scrive
Ma il Piemonte è anche una regione che scrive: le opere librarie pubblicate in Piemonte nel 2020 (ultimo anno disponibile) sono state 7.881, con una tiratura di 18.428 copie; rispetto al totale italiano - pari a 82.719 opere librarie e 173.404 copie - la produzione piemontese rappresenta il 9,5%. Si tratta in prevalenza di letteratura varia per adulti (il 70,1%), seguita dalla scolastica (il 26,9%) e dalla produzione per ragazzi (il 3%).
Dei 1.624 editori attivi in Italia nel 2020, invece, l’8,7% (141) si trova in Piemonte che rappresenta la terza regione dopo Lombardia e Lazio. In prevalenza si tratta di micro o piccoli editori (rispettivamente il 57% e il 34% del totale).
In Piemonte si trovano poi 649 biblioteche, l’11,1% delle biblioteche nazionali (5.872). E se in Italia le persone che hanno letto almeno un libro nel 2020 sono 40,8 ogni 100: in Piemonte, che si trova a metà classifica fra le regioni italiane, la percentuale sale a 46,3 lettori ogni 100. Fra i lettori piemontesi, è ancora prevalente l’utilizzo esclusivo dei libri cartacei (il 69,4%), mentre il 12,4% (era il 7,8% un anno prima) fa uso dei soli e-reader o legge unicamente libri online. Il restante 17,9% dei lettori fa uso sia di libri cartacei che digitali.
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