Il Nazionale

Cronaca | 08 maggio 2023, 15:10

Femminicidio in Piazza delle Nazioni, la versione dell'omicida: "La pistola? L'ho trovata in un bosco al Santuario"

Aveva avuto una lite per un parcheggio davanti al Tribunale ed era stato minacciato così aveva scelto di tenerla per autodifesa. Dopo aver ucciso la ragazza ha tentato di spararsi ma l'arma si è inceppata

Femminicidio in Piazza delle Nazioni, la versione dell'omicida: "La pistola? L'ho trovata in un bosco al Santuario"

L'arma del delitto sarebbe stata trovata in un bosco vicino ad un parcheggio al Santuario 5-6 mesi fa e quattro sarebbero stati i colpi sparati.

Queste le sostanziali novità che sarebbero emerse in Tribunale a Savona nel corso dell'interrogatorio davanti al Gip Laura De Dominicis e il Pm Luca Traversa, i quali ascoltato la testimonianza  di Safayou Sow, il 27enne cittadino della Guinea, che nella notte tra venerdì e sabato, intorno alle 2.00 ha sparato nei giardini di Piazza delle Nazioni all'ex fidanzata, Danjela Neza, ragazza albanese di 28 anni, uccidendola sul colpo. 

I giovani lavoravano insieme nel Club Nautico della Darsena, lui come aiuto cuoco (incensurato, regolare) e lei come cameriera. Una relazione burrascosa quindi iniziata da circa un anno che purtroppo ha avuto un tragico epilogo.

L'uomo, difeso dall'avvocato Alessandro Stipo, ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari e del Pubblico Ministero, raccontando le motivazioni che hanno portato ad avere in suo possesso una pistola semiautomatica, calibro 22 con la matricola abrasa.

Circa 9 mesi fa avrebbe infatti avuto un litigio per un parcheggio vicino al Palazzo di Giustizia savonese e una persona aveva minacciato di sparargli ma non aveva denunciato alle forze dell'ordine l'aggressione. Dopo quell'alterco appena trovata l'arma e aveva deciso così di tenerla per usarla per difesa personale.

Il 27enne inoltre avrebbe specificato che non l'avrebbe mai usata, che l'avrebbe portata a casa ma non aveva visto quanti colpi aveva. 

I litigi con la 28enne albanese sarebbero iniziati a febbraio e l'uomo aveva tentato di riallacciare il rapporto, invano, fino a che quella sera non era riuscito a convincere la ragazza a vedersi finito il suo turno di lavoro.

I due erano andati a mangiare insieme e successivamente si erano diretti verso Piazza delle Nazioni a due passi dall'abitazione dell'uomo dove hanno iniziato a discutere.

Le parole della donna e la frase legata alla mancata accettazione della famiglia per il suo colore della pelle, avrebbero scatenato l'ira dell'uomo che dopo aver preso la pistola dal bagagliaio le ha sparato.

Quattro i colpi totali sparati, due per terra e due alla nuca della 28enne che purtroppo le sono stati fatali. L'uomo poi avrebbe tentato il suicidio sparandosi ma l'arma si sarebbe inceppata.

Sow, quindi poi pentito del suo terribile gesto omicida aveva chiamato il centralino della polizia di Stato e aveva confessato tutto. Ora è accusato di omicidio aggravato e porto d'arma clandestina ed è molto probabile che gli venga contestata la premeditazione. Il gip ha convalidato comunque l'arresto e si è riservata di decidere.

Verrà svolto mercoledì 10 maggio l'esame autoptico disposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica Traversa ed affidata al medico legale Sara Lo Pinto.

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