Oggi tutti lo osservano con la corona in testa, in mondovisione, mentre con la regina Camilla celebra il giorno più importante della sua vita: quello dell'incoronazione a Re d'Inghilterra. Ma re Carlo III ha alcuni ricordi che lo legano con forza proprio a Torino, dove venne per ribadire ancora una volta i suoi valori a difesa dell'ambiente e del rispetto della Terra. Anche in tempi in cui questi argomenti risultavano quantomeno bizzarri (e gli valsero non poche ironie).
Era il 23 ottobre del 2004 quando Carlo d'Inghilterra, all'epoca principe di Galles, fu ospite d'onore di Terra Madre, la manifestazione che da sempre si batte per la sostenibilità del cibo e dell'ambiente. "Non posso dirvi quanto sia felice di essere qui con voi quest’oggi a partecipare a questo confronto di vitale importanza per il futuro dell’agricoltura su piccola scala e dei produttori di cibi artigianali di tutto il mondo - disse, all'epoca, aprendo il suo intervento -. Ho sempre creduto che l’agricoltura fosse non solo la più antica, ma anche la più importante delle attività umane. È il motore del lavoro rurale e costituisce la base della cultura, nonché della civiltà stessa".
Fu un discorso lungo e articolato, che ribadì le radici di un'attività fondamentale e non solo "romantica". "È abbastanza conosciuta la mia posizione sui cibi geneticamente modificati - disse in un passaggio del suo intervento -. Non credo, per esempio, che tutto sommato contribuiranno a incrementare il bene dell’umanità. Pensandola così, non sto facendo semplicemente il dogmatico (...). Sono convinto che non abbiamo imparato la lezione, perché “manipolare la Natura è un business pericoloso”.
"I valori come sostenibilità, comunità, salute e gusto sono più importanti della convenienza", fu il suo messaggio. "Su questo tema mi sembra che altre grandi associazioni gastronomiche, di cui sono membro, il movimento biologico, per esempio, abbiano tante cose in comune con Slow Food e questa condivisione di obiettivi dovrebbe essere una fonte ulteriore per lavorare insieme".
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