Ultima tappa per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Granda.
Dopo Cuneo e Borgo San Dalmazzo, nel giorno della Festa della Liberazione, il Capo dello Stato ha omaggiato la città di Boves, Medaglia d'Oro al Valor Civile e Militare, a 80 anni dall'eccidio. Si tratta della prima strage nazista in Italia dove persero la vita i due preti beati don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo.
Accolto dal sindaco Maurizio Paoletti, dal presidente della Provincia Luca Robaldo, dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dal Ministro della Difesa Guido Crosetto e dal capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, è arrivato con l'auto presidenziale in piazza Italia. Qui una folla di bimbi delle scuole ha applaudito al suo arrivo.
Dopo la deposizione della corona al Sacrario sotto il Comune, l'incontro al Teatro Borelli con le delegazioni dei paesi gemellati di Schondorf (cittadina bavarese dove è sepolto Joachim Peiper, il comandante nazista che il 19 settembre 1943 ordinò l’eccidio), Castello di Godego (in provincia di Treviso dove avvenne l’ultima strage tedesca nell’aprile 1945) e con la francese Mauguio Carnon (che con l’associazione “Servir la paix” si è legata alla “Scuola di pace” bovesana). Presenti anche rappresentanti della Scuola di pace, e della Scuola edile. In particolare è stato consegnato a Mattarella un mosaico realizzato dai detenuti sulla figura del partigiano Ignazio Vian. Nell'occasione, al Teatro Borelli è stata allestita anche una piccola mostra dei quadri di Adriana Filippi, staffetta che immortalò col pennello la lotta di Liberazione della banda Boves, capeggiata da Vian.
Mattarella ha chiuso la tappa bovesana con una visita in forma ristretta nella parrocchiale di San Bartolomeo dove riposano le spoglie dei due beati don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo che nel discorso ufficiale di questa mattina al Toselli aveva definito "testimoni di fede che non vollero abbandonare il popolo a loro affidato". E ancora: "Da Boves segni di speranza con la Scuola di Pace e il gemellaggio con la cittadina bavarese di Schondorf am Ammersee, dov’è sepolto Joachim Peiper, il comandante nazista che il 19 settembre 1943 ordinò l’eccidio".
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