Il Nazionale

Cronaca | 22 marzo 2023, 14:40

Siccità, Genova si candida per desalinizzare l’acqua. Campora: “È vero, daremo un incarico”

La risposta dell’assessore comunale all’Ambiente a un’interrogazione da parte del consigliere di Vince Genova, Walter Pilloni: “Mancano otto mesi di pioggia per compensare la perdita delle precipitazioni di questi ultimi due anni”

Siccità, Genova si candida per desalinizzare l’acqua. Campora: “È vero, daremo un incarico”

Per contrastare la sempre più crescente piaga della siccità, qualche settimana fa il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha introdotto il tema dei dissalatori: “Questa è una cosa importantissima che stiamo analizzando, l’acqua è una ricchezza, in futuro sarà considerata quasi come il petrolio, quindi dobbiamo spingere in questa direzione. Sarà il lavoro dei prossimi anni”.

Nei piani di Bucci c’è un impianto di desalinizzazione di ampia portata, capace di pompare l’acqua anche in Pianura Padana, attraverso dei vecchi oleodotti ormai inutilizzati da rimettere in funzione. Questo impianto dovrebbe sorgere sulla nuova diga foranea. Verità o pura propaganda? 

Il tema è stato affrontato ieri pomeriggio in Consiglio Comunale, con la discussione dell’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere di Vince Genova, Walter Pilloni, alla quale ha replicato l’assessore comunale all’Ambiente e alla Transizione Ecologica, Matteo Campora.

Secondo Pilloni, “a causa dei cambiamenti climatici la siccità rischia di diventare un vero problema anche per il nostro paese. Dalle ultime dichiarazioni del sindaco, è emerso che si vorrebbero prendere in esame ipotesi legate alla realizzazione di impianti di desalinizzazione dell’acqua marina in risposta a questa preoccupante eventualità. Chiediamo se queste dichiarazioni sono solo ipotesi o sono già il frutto di ponderate valutazioni”.

Campora ha portato in Sala Rossa la versione della Giunta Comunale: “Trent’anni fa non avrei mai pensato di dover parlare di questo problema, la situazione era diversa: basta guardare i torrenti cittadini come il Bisagno e il Polcevera che spesso avevano piene. È evidente che la situazione sia cambiata in maniera grave. Costruire un desalinatore non è una vittoria, ma sarebbe una sconfitta perché ci fa pensare a una città, a un pianeta e un paese dove la siccità è un problema enorme e nel quale dobbiamo pensare anche a forme diverse di agricoltura e di allevamento, che come sappiamo consuma molta acqua”. 

Secondo Campora, “quella della desalinizzazione è una tecnologia presente in molti paesi, soprattutto in quelli desertici. Anche in Spagna è molto utilizzata, ce ne sono 700 che producono sei miliardi di metri cubi d’acqua dolce. Costruirne uno è un’idea concreta e ci pensiamo come lo fanno molti altri paesi e lo facciamo ringraziando chi ha costruito gli invasi che fino ad adesso ci hanno permesso di avere acqua sufficiente. Ora sappiamo che probabilmente non sarà più così e costruire un impianto ci sembra una soluzione ai tempi che sembrano avvicinarsi. Questi impianti hanno pregi e difetti, ma rappresentano la risposta a una necessità: senza acqua in pochi giorni si muore. Per questo si interverrà dando incarico per un progetto che possa dare fonti energetiche alternative e sostenibili anche nella gestione degli scarti. Genova si candida non solo a fare un impianto che soddisfi il suo fabbisogno, ma anche quello delle città oltre Appennino”.

Pilloni ha illustrato un quadro realistico, eppur preoccupante: “La crisi idrica, figlia dei cambiamenti climatici, bussa alle nostre porte. Il Nord Italia sta vivendo anticipatamente rispetto anche allo scorso anno una situazione di grande allarme. Allo stato attuale, mancano otto mesi di pioggia per compensare la perdita delle precipitazioni di questi ultimi due anni. Si percepisce a livello politico europeo la necessità di attivarsi per far fronte a situazioni che, stando agli scienziati del clima, potrebbero addirittura peggiorare nel corso dei prossimi anni. È giusto e saggio prepararsi a contrastare scenari anche peggiori. Ad oggi l’unica tecnologia che sta portando sollievo nei paesi dove le piogge sono risibili è quella della desalinizzazione dell’acqua di mare, ottenuta con la ultra filtrazione o osmosi inversa, a cui il sindaco Bucci ha fatto riferimento in queste settimane. Oggi nel mondo ci sono sedicimila impianti in funzione che producono 97 milioni di metri cubi al giorno di acqua dolce, la metà dell’acqua delle cascate del Niagara”.

Il problema è che “sono impianti energivori che sarebbe opportuno alimentare con fonti rinnovabili se si vogliono contenere gli alti costi a cui si andrebbe incontro. Vi è tuttavia anche un aspetto negativo da considerare legato a un sottoprodotto inquinante chiamato salamoia, che residua in maniera superiore all’acqua prodotta e che andrebbe obbligatoriamente smaltito senza creare danno all’ecosistema, e sul quale sono in corso studi per un suo utilizzo che non risulti dannoso”. Materie di approfondimento per un futuro che però è sempre più prossimo.

Alberto Bruzzone

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