Anche diverse zone di Arma di Taggia tornano a riavere l'acqua potabile. L'esito degli ultimi esami ma soprattutto alcune operazioni di Rivieracqua hanno permesso di liberare ulteriori zone del territorio che da sabato scorso convive con l'inquinamento chimico riscontrato in alcuni pozzi della rete idrica tabiese. Discorso diverso per Sanremo dove invece, fino a nuove disposizioni, viene confermato il divieto di utilizzo dell’acqua potabile tranne che per usi igienici nella porzione del comune di Sanremo già oggetto dell’ordinanza.
Il sindaco Mario Conio ha firmato l'ordinanza poco fa che porta la potabilità nel centro abitato di Arma di Taggia posto sotto la via Aurelia, aggiungendosi così a tutto il territorio di Levà e l’abitato del centro di Taggia.
Per maggiori dettagli è possibile consultare la mappa allegata: all’interno delle aree colorate (verde, azzurro, blu) l’acqua è potabile. La mappa è raggiungibile cliccando anche questo LINK.
A questo punto sono poche le zone dove è ancora attivo il divieto di utilizzo. Stiamo parlando di:
- Regione Castelletti,
- Regione Periane,
- Regione Colli,
- Regione Sorini,
- Regione Batexe,
- Regione Sette Monti,
- Regione Corneo,
- Regione Beuzi.
"In tutte queste zone l’acqua è non potabile. Non può quindi essere usata per usi alimentari, anche previa bollitura" - ricordano dal Comune di Taggia.
“Siamo ottimisti, la situazione sta lentamente migliorando – osserva l’assessore alla Protezione civile e Ambiente Giacomo Giampedrone - soprattutto dagli esiti della analisi sulla rete idrica realizzate da Arpal e Asl. Risultano ancora positive, quindi con la rilevazione dell’inquinante, le analisi relative ai pozzi: per questo, continuiamo a lavorare per realizzare con Rivieracqua il bypass dei pozzi con il collegamento diretto all’acquedotto Roja”.
L'attività di indagine e ricerca sui valori della sostanza inquinante, sono proseguiti anche stamane, con il prelievo di alcuni campioni inviati ad Arpal, i cui risultati saranno resi noti nella giornata di domani. Infine, Asl1 comunica che nel pomeriggio si è tenuta una video conferenza con gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, impegnati a supportare l’azione in atto soprattutto per gli aspetti legati alla valutazione di eventuali effetti nocivi del contaminante.
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