Una famiglia dell’alto Varesotto che si sfalda tra le litigate che rendono insostenibile il clima in casa e gli abusi di sostanze dell’uomo che dovrebbe fare il padre e il marito. L’ex moglie e madre che si trasferisce e trova un nuovo compagno, che però è ancora una volta quello sbagliato.
Nel mezzo una storia di maltrattamenti che non finiscono mai, ai danni di una ragazzina all’epoca dodicenne e oggi persona offesa in un processo in corso in Tribunale a Varese, con tre imputati.
Di quei maltrattamenti devono rispondere il patrigno della giovane, cinquantenne, e la madre di quest’ultimo, settantuno anni. Mentre al padre della ragazza è contestata l’accusa ancor più grave di violenza sessuale, per un episodio che sarebbe avvenuto quando la persona offesa era ancora una bambina.
Ieri pomeriggio il pubblico ministero ha chiesto ai giudici del collegio tre condanne: sette anni e sei mesi per la violenza sessuale (più un anno e sei mesi, con duemila euro di multa, per omesso mantenimento). Quanto ai maltrattamenti, un anno e quattro mesi per la settantunenne e tre anni per il patrigno della ragazza.
Un quadro familiare segnato dal degrado e dalla violenza, ha ricordato il pm, tornando sulle umiliazioni che la ragazzina subiva, insultata e derisa perché sovrappeso, costretta a difendersi da pugni e schiaffi che potevano partire anche per la poca voglia di lavare i piatti.
La giovane, oggi maggiorenne, si confidò inizialmente con gli assistenti sociali, poi con la madre. Poi ancora con gli inquirenti. L’intervento finale in aula, prima della sentenza, spetterà alle difese.
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