E’ andata male, ma forse poteva andare pure peggio. Sì, perché gli anarchici che sabato hanno messo a ferro e fuoco Torino volevano dirigersi a Porta Nuova e in quel caso la situazione sarebbe degenerata.
Lo Russo: "Una autentica vergogna"
Lo ha raccontato il sindaco Stefano Lo Russo, che questa mattina ha visitato i negozianti che due giorni fa hanno fatto i conti con la furia anarchica. Vetrine rotte, scritte sui muri. Una devastazione totale. “E’ una ferita, ma soprattutto una vergogna: non ci sono parole che possano descrivere il sentimento che proviamo. Un gruppo di teppisti che ha deciso in maniera premeditata di devastare una parte di città”.
“La Questura ha provato a contenere i danni, il vero obiettivo era Porta Nuova e ci sarebbero stati danni molto più ingenti. Fortunatamente abbiamo avuto danni solo alle cose, le persone sono rimaste illese” ha spiegato il primo cittadino.
"Disegno di devastazione premeditato"
Il sindaco, ricordando i sequestri di armi, bastoni e maschere antigas operati dalla polizia, ha poi indirettamente risposto a quei cittadini che avrebbero voluto un intervento più veemente da parte delle forze dell’ordine: “L’episodio è grave, dimostra una saldatura pericolosa della galassia anarco insurrezionalista: c’era un disegno di devastazione di Torino premeditato. Prefetto e Questore hanno agito con professionalità”.
"Doveroso essere al fianco dei negozianti"
I danni rimango importanti, ma a detta di Lo Russo potevano essere superiori. Nella sua visita ai negozianti, il primo cittadino ha portato loro solidarietà e condiviso una speranza: quella di far pagare i danni a chi li ha causati: “Penso sia doveroso essere qui, come tutta la città anche io sono molto arrabbiato. Dobbiamo stare a fianco dei negozianti: le vetrine verranno cambiate, noi puliremo le scritte. Mi hanno detto che c’è stata grande paura, cerchiamo di stare vicino ai commercianti. Si sono limitati i danni, ci sono e sono evidenti ma spero davvero che i responsabili possano essere sanzionati: non è tollerabile che tutto questo resti impunito”.
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