Il Nazionale

Sport | 21 febbraio 2023, 17:47

«Vai Gianluca! Portaci nel fuoco con te»: quell'urlo per Porro alle Bustecche riaccende il cuore del Varese

L'allenatore dello spirito varesino ritorna alle Bustecche non da custode ma da condottiero biancorosso e viene accolto al campo d'allenamento dall'urlo di Edo, di Roberto, di Gianmaria e di tanti tifosi a cui se ne aggiungeranno molti di più domenica a Masnago. «Dieci partite alla fine, dieci gol» dice a Ferrario.

«Vai Gianluca! Portaci nel fuoco con te»: quell'urlo per Porro alle Bustecche riaccende il cuore del Varese

Porro torna alle Bustecche (leggi QUI). Non da custode ma da allenatore del Varese (il giorno del suo addio dissero dal vertice della società: «Il suo futuro sarà quello di affiancare la struttura del settore giovanile nella realizzazione dei tornei e nella valorizzazione e nel funzionamento delle Bustecche quando la struttura sarà completata»). E, invece, no: Porro a fare il suo lavoro, al posto che gli spetta. Torna dopo 16 punti in 19 partite (11 sconfitte), torna dove avrebbe dovuto sempre rimanere - sarebbe bastato rinforzare, e non smantellare, quella squadra - e viene accolto da un urlo di Roberto Speroni: «Vai Gianluca!». Poi da un altro di Edoardo Frattini: «Vai Gianluca!». E da un altro ancora, di Gianmaria Bodini: «Vai Gianluca!». È l'urlo dei tifosi del Varese feriti: che non dimenticano, che vanno fino in fondo per le persone in cui credono, che hanno bisogno di chi crede in loro, e Porro crede nel pubblico biancorosso come nessun altro.

Una piccola luce dopo l'uragano, butta lì qualcuno mentre Gianluca accarezza Ferrario, a secco da un girone intero, lo guarda negli occhi, sorride e gli dice: «Dieci partite alla fine, dieci gol». E poi fa lo stesso con Mecca, Candido, Rossini e con chi magari ha solo bisogno di spirito varesino, di un po' di complicità, di sentirsi a casa e non in miniera per capire dove è arrivato e quanto questa maglia sappia essere pesante o spietata ma anche dolce e unica. Appunto: una luce dopo l'uragano. «Chiudiamo la parentesi Porro» dissero sempre dal vertice il giorno del suo addio. No, la parentesi è stata chiusa ora: con Porro mettiamo il punto.

Adesso si ricreano le condizioni per per essere, tutti assieme, il Varese, aggiunge un altro tifoso nel giorno in cui la salvezza è ancora lontana 7 punti ma si riaccende un fuoco nel cuore di chi è pronto a soffrire fino all'ultimo secondo per questa maglia. Un fuoco che, per noi, resta impresso e brucia ancora in un'immagine indimenticabile: semifinale di playoff a Casale, pullman biancorosso guasto, tutti in Piemonte in auto o pullmini. Nel primo autogrill piemontese, dove sono fermi alcuni tifosi del Varese, arriva un'auto con un solo uomo al volante, Gianluca Porro, che saluta tutti strombazzando e urlando riparte verso lo stadio Natale Palli: «Forza ragazzi, tutti a Casale. Forza Varese».

In quel gesto un po' folle, fanciullesco, spensierato, sanniniano c'erano solo amore, passione, riscatto e quella chiamata in battaglia contro tutti e tutto che, in fondo, è l'unica cosa che interessa a un tifoso del Varese. C'era la voglia di compiere un'impresa per gli altri e non per se stesso. C'era è c'è Gianluca Porro: custode, sì, ma della fede per cui vale la pena buttarsi nel fuoco. E noi tutti con lui: "Sono varesino e me ne vanto".


Il video con cui venne accolto Porro e la squadra al ritorno dalla vittoria playoff di Sanremo

Andrea Confalonieri

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