Domani Gianduja con le sue sette Giacomette prenderà in mano le chiavi della città per dedicare il Carnevale ai ragazzi. “Sono quelli che hanno patito di più la pandemia. Penso a chi non ha potuto praticamente vedere i suoi compagni di scuola dal vivo. Ma anche a come vengano bistrattati i giovani, dicendo che ‘non fanno niente’, mentre sono il nostro futuro” argomenta con passione Davide Gozzi, gelataio di professione, che da anni veste i panni della maschera pinerolese.
Dopo gli anni di restrizione della pandemia, quello del 2023 verrà ricordato come il Carnevale del ritorno alla normalità: “Direi che c’è addirittura una voglia di ipernormalità. Queste settimane sono state un bagno di folla e siamo stati richiesti anche dalle scuole primarie”. Cosa che prima non succedeva, perché le maschere pinerolesi andavano a fare visite sino all’asilo.
“Il fatto di dovermi misurare con bimbi più grandi, come quelli di quarta e quinta non ha aiutato la mia ansia di prestazione – scherza –. Ho capito che dovevo fare di più per raccontare loro cosa fosse Gianduja. Non bastava essere divertente”. Da qui la scelta di paragonare la maschera a un supereroe Marvel: “Ho raccontato che, per i loro nonni, Gianduja era come un supereroe, perché portava loro le caramelle, cosa che un tempo non si riceveva così facilmente”.
Proprio dall’incontro con i più piccoli Gozzi trae una forza particolare: “Anche io sono un supereroe, sono ‘Stancoman’, perché fare la maschera mi stanca molto a livello mentale – sorride –. Ma poi, quando incontri un bimbo, che ti viene incontro per abbracciarti, ancora prima che gli parli, la tua stanchezza se ne sta lì, in un angolo, e siamo contenti tutti e due”.
Domani, sabato 18, l’arrivo di Gianduja e delle Giacomette è previsto per le 14,30 alla stazione centrale. Da lì partirà il corteo per piazza Facta, dove ci sarà la consegna delle chiavi della città da parte del sindaco Luca Salvai e inizierà un giro dei negozi, dove in vetrina ci saranno i personaggi delle fiabe e dei cartoni, amati dai bimbi.
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