E' arrivato a sentenza in tribunale ad Asti il processo che ha visto imputato don Vittorio Bazzoni, 81 anni, ex parroco di Piea e Cunico. Bazzoni è stato condannato a 2 anni per le accuse di truffa, appropriazione indebita e auto-riciclaggio.
Con lui, sono stati condannati anche i suoi presunti complici, di origine pakistana: a 2 anni Alì Hashan, ex titolare di un negozio di informatica in corso Matteotti e a 1 anno e 9 mesi Alì Imran, operaio.
Bazzoni, che per molti oggi è ancora “don Truffa”, è accusato appunto di truffa, in quanto, in qualità di ex parroco di Piea e gestore dei centri accoglienza del paese e di Cunico, avrebbe dichiarato un numero superiore di profughi all'interno dei centri rispetto a quello effettivo, per ottenere le somme (33 euro ciascuno al giorno) destinate al mantenimento mensile di ogni profugo.
Con i fondi della parrocchia e con le somme ottenute dal centro accoglienza, avrebbe acquistato una casa a Piea, un alloggio ad Asti e un negozio in corso Matteotti, intestando gli immobili ai pachistani.
La difesa, con l'avvocato Alberto Avidano, non ha rilasciato dichiarazioni.
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