Il Nazionale

Cronaca | 08 febbraio 2023, 15:15

A giudizio il 45enne albese in carcere da novembre per aver violato il divieto di avvicinarsi all’ex moglie

L'uomo è accusato di atti persecutori aggravati a lesioni volontarie. Il difensore ha chiesto per lui il giudizio abbreviato. Si attende il pronunciamento del tribunale sulla richiesta dei domiciliari

A giudizio il 45enne albese in carcere da novembre per aver violato il divieto di avvicinarsi all’ex moglie

Comparirà davanti al Tribunale di Asti nell’udienza fissata per il prossimo 23 marzo il 45enne albese che nei giorni scorsi è stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare Francesca Di Naro con le accuse di atti persecutori aggravati e lesioni volontarie nei confronti dell’ex moglie, ora costituita parte civile nel processo col patrocinio dell’avvocato albese Silvia Calzolaro, supportata anche dall'associazione Mai+Sole.

Il Gup ha così accolto l’istanza presentata dal difensore dell’uomo, l’avvocato albese Roberto Ponzio, che ha chiesto per il suo assistito la possibilità di accedere al giudizio abbreviato condizionato all’esame dell’imputato e all’escussione di un testimone, indicato nel figlio della coppia.

L’uomo è chiamato a rispondere di quanto previsto dal Codice Penale all’articolo 612 bis (atti persecutori, fattispecie che, salvo aggravanti, prevede una pena da un anno a sei anni e sei mesi) per gli atteggiamenti da lui tenuti dopo la separazione.
Una varietà di comportamenti, quelli che la donna aveva precedentemente denunciato alle riferendo dei reiterati insulti subiti, di continue e insistenti chiamate e messaggi, sino a vere e proprie aggressioni fisiche, con la vittima di simili comportamenti che in un’occasione veniva sbattuta violentemente a terra, oppure raggiunta sotto la casa dell’amica presso cui aveva trovato temporanea ospitalità.

Alle minacce si affiancavano i pedinamenti, come in un caso nel quale, sempre secondo le accuse, la malcapitata era stata seguita mentre andava a ballare con le amiche, anche in quel caso venendo affrontata con violenza.

Tra le accuse a suo carico risultano anche le lesioni volontarie perché, strattonando la sua vittima e facendola cadere a terra, le avrebbe procurato una contusione al braccio sinistro e cervicale.

Dallo scorso novembre l’uomo è detenuto presso la casa circondariale di Asti per aver violato il divieto di avvicinamento alla donna e ai luoghi da lei frequentati disposto dal giudice delle indagini preliminari Federico Belli.

Nel corso dell’udienza dello scorso 2 febbraio il difensore ha chiesto per lui l’attenuazione della misura cautelare e la possibilità per l’imputato di ottenere gli arresti domiciliari, documentando la sua regolare posizione lavorativa. L’istanza ha visto l’opposizione dell’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Davide Greco, e del legale della parte civile, che in proposito ha richiamato la condizione di paura tuttora vissuta dalla sua assistita per i comportamenti dell’uomo. Il giudice si è riservato di decidere. 

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