Il Nazionale

Cronaca | 29 gennaio 2023, 17:14

Ryan torna alla ribalta per una denuncia contro Simone Costanza "Non ho mai stalkerato la mia ex compagna"

Il padre del piccolo ferito il 19 dicembre scorso a Ventimiglia smentisce quanto scritto da un quotidiano nazionale: "Avevo si fatto 61 chiamate ma solo per sapere come stavano i miei figli che erano con Elena"

Ryan torna alla ribalta per una denuncia contro Simone Costanza "Non ho mai stalkerato la mia ex compagna"

E’ nuovamente esplosa la vicenda di Ryan, il piccolo ventimigliese salito agli onori della cronaca dopo i fatti del 19 settembre che lo hanno visto gravemente ferito, per un caso che è ancora da dirimere sul piano giudiziario.

Il caso è tornato alla ribalta per la divulgazione di alcune notizie precedenti al caso stesso e che vedono protagonisti Simone Costanza e l’ex compagna Elena Condrò, genitori di Ryan e di un altro bambino. Un quotidiano nazionale, infatti, ha pubblicato una notizia relativa alle accuse di stalking contro Simone Costanza nei confronti della moglie Elena.

Il caso, risalente all’estate scorsa, avrebbe visto protagonista il padre di Ryan, che è stato denunciato dalla ex compagna, per stalking. Nel pomeriggio di oggi l’avvocato del padre di Ryan, Maria Gioffrè, ha voluto convocare i media per raccontare i fatti.

A parlarne è stato direttamente Simone Costanza, che ha spiegato quanto accaduto: “Io rigetto l’accusa di stalking, in una giornata in cui i miei figli sono stati portati da mia moglie. Effettivamente, quel giorno, ho provato a chiamare per circa 60 volte Elena, ma solo per sapere dove erano i miei figli. E quella sera, alla fine mio figlio mi ha risposto, ma la chiamata è stata subito tacciata. Quindi ho cercato più volte di parlare con mia moglie esclusivamente per trovare una soluzione, esclusivamente per i miei figli. Effettivamente sono stato denunciato per stalking e confermo mi è stato installato il Gps, che segnala l’eventuale mio avvicinamento alla mia ex compagna. Ma non capisco cosa c’entri con il resto delle vicende. Ho comunque 85 gb di prove e le presenterò in tribunale e dimostrerò che non sono uno stalker”.

Presente all’incontro anche Roberta Bruzzone, criminologa che ha assunto il ruolo di perito, per conto dell’avvocato Gioffrè: “Condivido quanto detto da Simone e dall’avvocato – sottolinea la Bruzzone - e ritengo questa un’aggressione violentissima verso un padre che sta cercando solo di fare il bene dei suoi figli. E sono estranee alla vicenda in essere, ovvero quella del piccolo Ryan. Di questo, qualcuno dovrà pagare le conseguenze, perché aggiunge un peso di angoscia e dolore, visto che il piccolo ha bisogno di entrambi i genitori. Sappiamo che, chi ha scritto l’articolo, è vicino all’avvocato D’Auria, che sta rappresentando Elena Condrò, anche in un’altra vicenda. Io sono in possesso di una mail che l’avvocato si muove per conto della giornalista. Penso che ci si trovi di fronte a qualcosa di aberrante”.

Durissimo l’intervento dell’avvocato Maria Gioffrè, in particolare nei confronti dell’avvocato Luca D’Auria, difensore dell’ex compagna di Simone Costanza: “La dimostrazione che non ci sia stalking risiede nel fatto che Elena Condrò – ha detto il legale - si è avvicinata a Simone per un mese all’ospedale e non esiste nessun episodio di violenza. Lo stalking è un reato grave e deve essere perseguito ma, pubblicare certe notizie fa differenziare i professionisti seri da quelli meno seri. Soprattutto nel rispetto dei due minori. Abbiamo sempre cercato di non fare emergere queste situazioni, proprio per dare le massime garanzie a un minore (Ryan, ndr), senza dimenticare che si tratta di informazioni coperte da segreto istruttorio. Inoltre voglio sottolineare che non esista nessun elemento persecutorio di Simone Costanza contro Elena Condrò. In più, fare affermazioni di questo genere contro il padre di Ryan, che è stato vicino al bimbo per un mese, mentre la madre è stata a Genova un totale di 24 ore, mi sembra una cosa senza senso. Sarà mia cura presentare anche un esposto all’ordine degli avvocati del Foro di Milano, visto che fuori dal tribunale il collega aveva anche parlato dell’audizione del minore (il fratello di Ryan, ndr). D’Auria non è nuovo a violare il segreto istruttorio, come per alcuni giornalisti che, come in questo caso, hanno violato la carta di Treviso. Sicuramente presenteremo una querela per diffamazione”.

L’avvocato Gioffrè ha poi sottolineato come il capo di imputazione su Simone Costanza si basa su 61 chiamate a Elena Condrò in una giornata, ma solo per avere notizie dei figli: “La signora Condrò, in questo ultimo mese, ha tra l’altro vissuto alcune ore vicino a Simone Costanza”.

Simone Costanza ha parlato poi del fatto più importante, ovvero le condizioni del bambino: “Ryan si sta riprendendo – ha detto - e probabilmente tra 6 o 7 giorni estrarranno i chiodi dal braccio. Una parte del polmone sinistro non ventila ancora bene e, quando verrà messo il busto al bimbo, potrà iniziare la fisioterapia. Per la sua uscita dall’ospedale ci vorrà un mese circa”.

Al termine l’avvocato Maria Gioffrè ha anche smentito le voci di qualche giorno fa, emerse dalle dichiarazioni in televisione del padre di Elena Condrò, secondo le quali ci sarebbe stata una terza persona coinvolta nel ferimento di Ryan: “E’ già emerso che questo non corrisponde al vero e voglio sottolineare come fossero girate le voci, secondo le quali questa terza persona fosse il padre di Ryan. Cosa assolutamente non vera”.

Carlo Alessi

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