Il Nazionale

Cronaca | 27 gennaio 2023, 09:42

Fatture gonfiate per avere lo sconto immediato con il bonus facciate: truffa da 580mila euro per lavori in un condominio di Savona

Gli indagati avrebbero usufruito di detrazioni del 90% per lavori per i quali lo sconto sarebbe dovuto essere invece del 50%. Segnalate anche spese mai sostenute per opere non eseguite

Fatture gonfiate per avere lo sconto immediato con il bonus facciate: truffa da 580mila euro per lavori in un condominio di Savona

Avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti strumentalizzando l’agevolazione del 90% prevista dal "Bonus facciate" con la formula dello "sconto in fattura" per ottenere così un profitto immediato e diretto ma effettuando invece lavori relativi non solo al rispristino delle facciate, ma anche di lastricati e di parti private. Opere per le quali l'agevolazione statale è del solo 50%.

Cinque persone fisiche e una giuridica sono così finite nei guai per una truffa ai danni dello Stato quantificata in circa 580mila euro, pari all’importo di crediti d’imposta non spettanti e frutto dell’emissione di false fatture in cui sono confluite anche spese mai sostenute.

A smascherare l'accaduto sono stati i finanzieri del Comando Provinciale di Savona al termine di una complessa indagine che ha avuto impulso a seguito di un servizio televisivo di una nota trasmissione televisiva nazionale dopo la quale i militari del gruppo savonese hanno svolto accertamenti nei riguardi di un condominio di Savona, oggetto di lavori di ristrutturazione, mediante il ricorso come detto al "bonus facciate".

Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno così effettuato le necessarie perquisizioni negli uffici dell’impresa edile, dell’amministratrice di condominio e dell’architetto direttore dei lavori acquisendo la documentazione contabile. Da questi incartamenti, oltre alle dichiarazioni di persone informate sui fatti (condomini, impresari edili) i finanzieri hanno potuto acclarare le modalità fraudolente che hanno consentito al costruttore savonese di beneficiare delle agevolazioni previste dal bonus riguardante pertanto solo la restaurazione di facciate di edifici già esistenti.

Le successive fasi investigative e l’esecuzione di perizie tecniche affidate a ingegneri esterni, che hanno riguardato l’iter di assegnazione e le fasi di esecuzione dei lavori, hanno condotto all’accertamento della discrepanza tra quanto fatturato dall’impresa e il reale costo delle opere, evidenziando, altresì, la presenza nel capitolato tecnico di lavori mai eseguiti. Anomalie hanno riguardato il computo metrico, indicante lavori, materiali interessati e costi di realizzo, redatto da un tecnico abilitato quasi a lavori ultimati, nonché l’importo asseverato per usufruire della detrazione d’imposta, che sono risultati non corrispondenti al vero.

La somma ottenuta con questo modus operandi illecito, pari all’importo di crediti d’imposta non spettanti, è stata recuperata sui conti correnti dell’impresa esecutrice dei lavori in esecuzione di una misura coercitiva reale. Le persone fisiche indagate sono cinque oltre a una persona giuridica, e dovranno rispondere a vario titolo di frode fiscale, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso e responsabilità amministrativa da reato degli enti.

"Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione di merito definitiva sulla responsabilità delle persone sottoposte ad indagini - ricordano dalla Guardia di Finanza - L’attività in oggetto costituisce ancora una volta chiara testimonianza del costante impegno profuso dal Corpo a salvaguardia delle uscite del bilancio statale, a garanzia della corretta destinazione delle risorse pubbliche messe a disposizione della collettività, atteso che lo sperpero di risorse destinate agli investimenti frena lo sviluppo del Paese".

Redazione

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