Si è conclusa ieri con l’arresto di 11 persone l’operazione “Rinascita 3 - assocompari” della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
I Carabinieri hanno così smantellato numerose cosche calabresi.
L’indagine portata a termine dal Ros dei Carabinieri ha permesso di far emergere la figura di Giovanni Barone, affiliato alla cosca Bonavota di Sant’Onofrio, indagato per associazione di tipo mafioso, riciclaggio internazionale, trasferimento fraudolento di valori, truffa internazionale e altri reati.
La figura di Barone emerge dalle indagini del nucleo investigativo di Genova che lo individuano come persona di assoluto interesse dopo alcune vicende che lo vedevano coinvolto in Lombardia e Veneto. Il modus agendi era volto al tentativo di infiltrazione della cosca Bonavota in lavori edili svolti nella provincia di Genova grazie all’intermediazione dei rappresentanti della cosca a Genova. Nel corso dell’indagine svolta dai Carabinieri genovesi attraverso intercettazioni e osservazioni, sono stati documentanti diversi incontri tra il figlio di un detenuto esponente della cosca mafiosa con omologhi della famiglia Bonavota provenienti dalla Calabria con l’intento di riciclare denaro attraverso l’edilizia.
In questo contesto, sempre agli ordini della cosca Bonavota, Barone interveniva utilizzando aziende italiane sotto il suo controllo e alcune società con sedi in Inghilterra e Ungheria.
Durante le riunioni con la Direzione Nazionale Antimafia di Roma, anche in considerazione dei numerosi fronti di riciclaggio messi in atto da Barone, sia in Italia che all’estero, i risultati delle indagini dei militari genovesi sono tate trasmesse al Ros che ha poi proceduto con l’arresto di Barone e di altre persone a lui legate.
Commenti