"La nostra banda suona ancora il rock". E' una risposta che non cela alcun cenno di resa quella data dai militanti di Askatasuna a seguito della perquisizione all'interno del centro sociale di corso Regina 47 di questa mattina da parte della Digos.
"Sequestrati impianti musicali, denunce folkloristiche"
Un blitz avvenuto all'alba, che è costato ad alcuni attivisti denunce per vari reati legati alla somministrazione e non solo. "La perquisizione - fanno sapere da Askatasuna - ha portato al sequestro degli impianti musicali di tutto ciò che è materiale elettronico e all’applicazione dei sigilli sui frigoriferi del bar dello spazio e degli ambienti deputati alla conservazione della strumentazione musicale. Tra le altre cose è stata anche sequestrata l’agenda che raccoglie i tesserati e le tesserate della campagna Associazione a Resistere in solidarietà al movimento No Tav e al centro sociale Askatasuna accusati di associazione a delinquere".
I militanti definiscono "folkloristiche" le decine di denunce elevate dalla Questura nei loro confronti. Si parla di infatti di cattiva conservazione degli alimenti e frode in commercio oltre a occupazione e invasione di terreni ed edifici.
"Vogliono criminalizzare ogni forma di espressione giovanile"
"Questa operazione si inserisce a pieno titolo all’interno del processo di criminalizzazione delle forme di espressione giovanile e dell’autorganizzazione. Infatti, il tentativo che viene messo in opera è quello di equiparare uno spazio sociale ad un locale commerciale che fa profitto per proprio conto. La differenza è lampante a chiunque abbia frequentato uno dei nostri eventi o delle nostre iniziative sa bene quanto sia prezioso avere la possibilità di far vivere momenti di socialità, culturali e di incontro al di fuori delle logiche del profitto" spiegano.
La contro accusa mossa è quella di accanimento delle forze dell'ordine e delle forze giudiziarie verso il centro sociale. Solo ieri infatti si era tenuta la quarta udienza per il processo che vede militanti di Askatasuna accusati di associazione a delinquere. "Il tutto scricchiola e fa acqua da tutte le parti infatti siamo ancora in attesa di vedere queste prove schiaccianti. E così proprio ieri è stato firmato il mandato di perquisizione del centro sociale che puzza di provocazione e vendetta" scrivono.
"Sperperati inutilmente soldi pubblici"
"Lo diciamo chiaramente: la gravità di questa situazione è palese seppur si sfiori il ridicolo nel vedere decine e decine di uomini ancora una volta a sperperare soldi pubblici per sequestrare impianti audio e frigoriferi: non finisce qui, la nostra banda suona il rock" concludono annunciando una serie di eventi in programma nei prossimi giorni.
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