Il Nazionale

Cronaca | 26 gennaio 2023, 10:35

“Basta, basta, l’ho accoltellato, è morto”: arrestati tre minorenni ed un maggiorenne per il tentato omicidio di Albissola

Era stato colpito con 7 coltellate un 17enne nei pressi della fermata degli autobus albissolese. Erano tutti armati, complice anche una ragazza: aveva avuto informazioni sugli spostamenti della vittima

“Basta, basta, l’ho accoltellato, è morto”: arrestati tre minorenni ed un maggiorenne per il tentato omicidio di Albissola

Nella giornata di ieri, a conclusione di una serrata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Genova, in stretta sinergia con la Procura della Repubblica di Savona, i Carabinieri della Compagnia di Savona hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di quattro persone (tre minorenni ed un maggiorenne) a cui carico sono emersi gravi indizi, in concorso a vario titolo, del reato di tentato omicidio di un diciassettenne, accoltellato nel pomeriggio del 16 gennaio ad Albissola Marina, nei pressi della fermata dell’autobus in Piazza Sant’Antonio.

I militari il giorno successivo avevano già arrestato in flagranza un minore ritenuto responsabile della violenta aggressione e grazie alle approfondite indagini, alle testimonianze raccolte e all’analisi dei filmati di videosorveglianza presenti all’interno dell’autobus da cui erano scesi i giovani aggressori, i carabinieri erano riusciti ad identificare anche gli altri quattro partecipanti a quella che si può definire come una vera e propria “spedizione punitiva”, che sono stati arrestati nella giornata di oggi.

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti il gruppo era composto da cinque persone: quattro ragazzi (tre minorenni ed un maggiorenne) e una ragazza (minorenne), partiti in autobus da Varazze, armati con i coltelli trovati immediatamente e sequestrati dai Carabinieri.

Uno dei giovani, inoltre, come successivamente accertato, brandiva una “spazzola in ferro”, arma molto più offensiva di quanto potrebbe sembrare in quanto abrasiva ed utile per “sfregiare”.

Allo stato delle indagini anche la giovane ragazza, pur non avendo partecipato attivamente all’aggressione fisica, avrebbe un ruolo molto importante nel gruppo criminale: contattando telefonicamente una conoscente avrebbe ottenuto informazioni sugli spostamenti della vittima dell’aggressione e, dopo aver saputo con certezza che il giovane si trovava alla fermata dell’autobus ad Albissola Marina, avrebbe avvertito gli altri. Gli aggressori, arrivati alla fermata, si sarebbero divisi: due giovani erano scesi rapidamente dalla porta centrale del veicolo, mentre altri due dalla porta posteriore, con il chiaro intento di accerchiare la vittima. L’attacco era stato molto violento, con calci e pugni, e infine erano state sferrate anche sette coltellate alla schiena del giovane.

Solo l’intervento di alcune persone presenti, accorse in aiuto dell’aggredito, avevano evitato il peggio e messo in fuga i giovani assalitori, che, probabilmente, avevano pensato di aver portato a termine il loro intento. Infatti mentre fuggivano uno di loro aveva gridato, “Basta, basta, l’ho accoltellato è morto”.

Il giovane, fortunatamente, aveva riportato solo gravi lesioni, ma tuttavia le indagini effettuate avevano dimostrato chiaramente l’intento omicidiario del gruppo, che aveva teso alla vittima un vero e proprio “agguato”.

Gli arrestati non hanno fornito elementi utili per chiarire il movente dell’aggressione, che, tuttavia, è verosimilmente riconducibile a rivalità fra gruppi di giovani, anche per ragioni “sentimentali”. Le autorità giudiziarie interessate, concordando con le risultanze investigative raccolte, hanno emesso le ordinanze di custodia cautelare eseguite quest'oggi.

I minorenni fermati sono stati accompagnati presso un istituto penitenziario minorile e presso una comunità protetta, mentre il maggiorenne si trova ora in carcere a Genova, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

"Il procedimento è attualmente nella fase preliminare ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria" spiegano dal comando dei carabinieri provinciali di Savona.

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