Il Nazionale

Cronaca | 16 gennaio 2023, 16:32

Acqua e luce gratis al campo nomadi, i rom non pagano le bollette: buco da centinaia di migliaia di euro in Strada Aeroporto

L’assessore con delega agli Stranieri e ai Nomadi Jacopo Rosatelli ammette: “La maggior parte non paga, ma togliere l’acqua vorrebbe dire creare un problema igienico sanitario”. Catizone (Lega) attacca: “Ingiustizia verso i torinesi che per pagare le bollette fanno fatica ad arrivare a fine mese”

Acqua e luce gratis al campo nomadi, i rom non pagano le bollette: buco da centinaia di migliaia di euro in Strada Aeroporto

Nella Torino che stringe i denti per andare avanti e arrivare a fine mese nonostante il caro energia, c’è una realtà in cui sembrano quasi valere altre regole. Altre leggi. E’ il campo nomadi di strada Aeroporto. Un mondo a parte per tante ragioni e anche per la questione “utenze”.

Debiti che si accumulano

Sì, perché come ammesso dallo stesso assessore del Comune di Torino con delega agli Stranieri e ai Nomadi Jacopo Rosatelli, quasi nessuno paga per il consumo di luce o di acqua. Il risultato? Un buco, una voragine che diventa ogni mese più profonda. Basti pensare che solo nel 2022 ammonta a 102.184 euro il debito non saldato per garantire l’acqua al campo nomadi. Va “meglio” per quanto riguarda l’energia elettrica, con un consumo accertato pari a 9.246 euro.

Negli scorsi anni la situazione è analoga, con ammanchi per circa 100.000 euro all’anno dal 2010 a oggi per quanto riguarda l’acqua e cifre più basse per la luce. Il 2013 e il 2015 sono stati gli anni neri, con una bolletta da 203mila euro e maxi consumi d’acqua legati a perdite. Facendo un conto tanto impreciso quanto comunque indicativo, si parla di un buco decennale di oltre 1 milione di euro solo per il campo di strada Aeroporto. Debiti che non saranno mai riscossi e che il Comune sembra intenzionato a non rivendicare, se non sulla carta.

Bollette non pagate, un problema che nessuno riesce a risolvere

"L'interruzione dell’acqua non viene mai ritenuta possibile, questo a causa delle implicazioni igienico sanitarie che una scelta come questa avrebbe” ha spiegato Rosatelli. La procedura è quindi la seguente: ingiunzione di pagamento e, nel caso questa non venga saldata, limitazione della fornitura di acqua. Peccato che, nonostante quasi nessuno abbia pagato dal 2015 a oggi, anche la limitazione di acqua non sia ma andata a buon fine: nel campo nomadi è infatti presente un impianto antincendio che necessita di un approvvigionamento d’acqua elevato per essere funzionante. Ecco perché dal Comune di Torino si è pensato di richiedere a Smat una soluzione tecnica.

Catizone: "Basta vivere sulle spalle degli altri"

Sono allarmato e preoccupato: non capisco perché per in un campo nomadi non si può chiudere l’acqua, ma in caso di altri cittadini morosi la si chiude senza problemi al primo mancato pagamento” è il commento di Giuseppe Catizone (Lega). Il leghista ha proseguito: “E’ un’ingiustizia verso tutti i torinesi che fanno fatica a pagare le bollette e a far quadrare i bilanci famigliari. Perché questa dicrepanza? Chi consuma deve pagare, basta vivere sulle spalle degli altri”. 

Eppure una soluzione, almeno a livello teorico, era stata trovata, stabilendo un euro al giorno di quota forfattaria (indipendentemente dal reale consumo). Anche quella mai pagata, mai saldata.

Andrea Parisotto

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