Il Nazionale

Cronaca | 14 gennaio 2023, 07:11

Ventimiglia: caso Ryan, parla l'avvocato del padre "Sarà il piccolo a inchiodare il colpevole nell'incidente probatorio" (Video)

"Credo che, nel momento in cui arriveranno gli avvisi e ci sarà l’incidente probatorio, si potrà sapere qualcosa in più. Lo ‘spin off’ che nasce in Procura potrebbe abbracciare il fascicolo principale”.

Ventimiglia: caso Ryan, parla l'avvocato del padre "Sarà il piccolo a inchiodare il colpevole nell'incidente probatorio" (Video)

Abbiamo fatto il punto della situazione con l’avvocato del padre del piccolo Ryan, al centro del caso ben noto e relativo al 19 dicembre scorso. Lo abbiamo fatto con una intervista all’avvocato Maria Gioffrè, legale del padre del piccolo.

“Innanzi tutto chiamiamo il caso per quello che è, ovvero una vera e propria aggressione, un pestaggio contro il bambino. Al momento non posso dire nulla su quanto detto dal fratello di Ryan, che è stato ascoltato da una psicologa. La Procura, a mio parere, non è molto lontano dal mettere dei punti fermi sulla vicenda e, sicuramente, Ryan ci darà una grossa mano”.

Si è parlato di un secondo testimone, cosa c’è di vero? “E’ emerso durante un programma televisivo, ma non ha contattato la Polizia e gli inquirenti mentre noi abbiamo avvisato il Commissariato, che ha cercato questo presunto testimone. Non sappiamo se ha già rilasciato dichiarazioni”.

Il caso è montato a livello nazionale. Cosa pensa la famiglia di tutto ciò? “Da un lato fa piacere che si siano accesi i riflettori e pensano che possano aiutare ad avere giustizia. D’altro canto la ricerca che alcuni programmi fanno, a volte inventando la notizia o addirittura violando il segreto istruttorio, non fa piacere a loro e nemmeno alla Procura. Inizialmente era addirittura un incidente ma poi la situazione si è evoluta e, violare il segreto istruttorio non è certo appropriato”.

Il caso, al momento, è legato al pestaggio di Ryan ma, a parte l’indagine su quanto accaduto il 19 dicembre, ce ne è un’altra secondaria che potrebbe diventare primaria? “Credo di si, ma è una mi supposizione, anche in base alle risultanze di alcune indagini difensive. Credo che, nel momento in cui arriveranno gli avvisi e ci sarà l’incidente probatorio, si potrà sapere qualcosa in più. Lo ‘spin off’ che nasce in Procura potrebbe abbracciare il fascicolo principale”.

Lei ha un’idea sulle tempistiche dell’incidente probatorio? “Noi pensiamo che possa essere fatto tra un mese o un mese e mezzo, perché c’è l’intenzione che il bambino torni a Ventimiglia. Questo per evitare la rogatoria a Genova, dove il bambino dovrebbe essere ascoltato da un altro magistrato che non conosce la vicenda mentre a Imperia stanno lavorando con la massima priorità, delicatezza e conoscenza del caso. La nostra priorità è che il bambino torni qui. Il secondo motivo riguardano le condizioni cliniche di Ryan, visto che ha assunto molti farmaci e quindi vogliamo che li smaltisca e che sia lucido”.

Secondo lei il vero colpevole quando uscirà? “Io ho un’idea che ho condiviso con la Procura ma per ora la tengo per me. Uscirà dopo l’incidente probatorio e sarà Ryan a inchiodare il colpevole che ha portato a termine un gesto così ignobile”.

Come sta Ryan? “Ogni giorno fa un piccolo passo avanti, è forte e un lottatore. Ha paura ma trova forte rassicurazione dalla presenza del padre, che gli trasmette protezione e sicurezza. Tutto questo lo aiuterà a rapportarsi con gli esperti che faranno l’incidente probatorio”.

Lei ci ha raccontato delle paure e dei flashbak di Ryan. Si è parlo anche di un ‘colore viola’. “Non risponderò a questa domanda anche perché c’è un segreto istruttorio e c’è già chi lo ha violato”.

Ora bisogna rimettersi a quanto uscirà dalla Procura che sta proseguendo l’indagine: “Voglio ringraziare i procuratori che si stanno occupando del caso, perché sia il titolare del fascicolo e il Procuratore Capo che stanno lavorando in modo incessante, cercando l’illuminazione tra le parole dette e quelle non dette. Sono certa che la determinazione della Procura e il suo ottimo lavoro faranno emergere anche altri testimoni”.

Lei che è l’avvocato del padre di Ryan vuole lanciare un appello contro le violenze e gli insulti arrivati al compagno della nonna di Ryan? “L’ho già fatto e continuo a farlo. Non è nostra intenzione che siano i cittadini a fare giustizia per Ryan, ma vogliamo solo che la magistratura non venga distolta dal fascicolo attuale, da quelli di chi picchia, aggredisce o fa altro. Secondo me l’isolamento sociale è già una punizione che i cittadini danno a chi è solo indagato di un atto così brutale. Ma la giustizia deve essere lasciata al tribunale anche perché distogliere l’attenzione al fascicolo di Ryan, vuol dire solo lasciare del tempo a chi ha commesso questi fatti, anche solo per organizzare la difesa”.

Carlo Alessi

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