"A fianco di Alfredo, a fianco di chi lotta": è questa la frase impressa sullo striscione esposto a capo del corteo in corso a Torino a sostegno di Alfredo Cospito, il militante della Federazione Anarchica Informale attualmente detenuto a Sassari in regime di 41 bis. La manifestazione ha avuto una partecipazione molto ampia: dagli anarchici alla più ampia galassia antagonista, fino ad arrivare alla sinistra radicale, alla politica extraparlamentare e al sindacalismo di base.
Cospito si trova in carcere da oltre 10 anni per 2 reati: l'esplosione di 2 ordigni davanti all’ex caserma degli allievi Carabinieri di Fossano nel 2006, senza tuttavia provocare nessun danno a persone, e per la gambizzazione dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi nel 2012. A far discutere, in particolare, è la prima condanna, dapprima qualificata come tentata strage e successivamente potenziata come strage ai danni dello stato dal Tribunale di Torino, motivo per cui è attualmente sottoposto al 41bis e all'ergastolo ostativo, senza la possibilità di accedere a benefici penitenziari.
Da ottobre, Cospito sta portando avanti uno sciopero della fame a oltranza: diverse, in questi mesi, sono state le prese di posizione favorevoli a un allenamento delle misure, provenienti non sono dal mondo anarchico ma anche dalla politica istituzionale e dalla società civile. Il corteo è partito da piazza Castello intorno alle 16.
"Proviamo - hanno urlato i manifestanti dai megafoni - una rabbia crescente per una situazione diventata insostenibile: Alfredo è sottoposto a un regime carcerario speciale, privato di una vita dignitosa. Per questo, lui ha scelto di lottare fino all'ultimo respiro non solo per la propria liberazione dal 41bis ma anche contro questa assurdità umana che in Italia sta riguardando oltre 700 detenuti e contro la repressione delle dissidenze".
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