Il Nazionale

Cronaca | 22 dicembre 2022, 16:44

In centinaia al Duomo per l’ultimo saluto al cardinale Severino Poletto

A celebrare Messa l’Arcivescovo Roberto Repole: “Un uomo che è stato innanzitutto un credente”

In centinaia al Duomo per l’ultimo saluto al cardinale Severino Poletto

Quasi cinquecento persone hanno affollato il Duomo per portare l’ultimo saluto all’arcivescovo emerito di Torino, cardinale Severino Poletto, scomparso nella notte tra sabato e domenica.

Durante l'omelia ripercorse le tappe della sua vita

Classe 1933, è venuto a mancare all’età di 89 anni a Moncalieri, dove si era trasferito dopo la rinuncia alla carica di Vescovo. Durante l’omelia si sono ripercorse le varie tappe della vita di Poletto.

Originario di Salgareda in provincia di Treviso, si trasferì qualche anno più tardi con la famiglia in Piemonte. Venne ordinato nella diocesi di Casale Monferrato e ricevette la nomina di Vescovo di Fossano da Giovanni Paolo II nel 1980. 

Da Asti a Torino, poi la nomina a cardinale

Il 16 marzo del ’89 passa alla diocesi di Asti, dove succede a Franco Sibilla. Dieci anni dopo, il 19 giugno 1999, lo stesso papa lo nomina arcivescovo metropolitano di Torino, mentre nel 2001 fu nominato cardinale.

Nel 2010 tuttavia rinuncia all’incarico da arcivescovo per motivi di età, lasciando il testimone a Cesare Nosiglia. Ha trascorso gli ultimi anni come arcivescovo emerito proprio a Testona. 

Il ricordo commosso dell'arcivescovo Repole

A celebrare il funerale l’arcivescovo Roberto Repole. “È stato il mio arcivescovo per più di dieci anni. Poletto era un uomo lucido, sapeva che stava andando incontro alla morte. Ci siamo detti che quel momento era l’incontro con quel Signore con cui ha vissuto tutta la vita. Poletto è stato un credente, meticoloso nella sua Fede. Lo ricordo come un uomo che ha avuto una grande responsabilità nella chiesa, è stato innanzitutto un credente. Ha camminato sulle orme del Signore, ci teneva a Lui, all’annuncio del Vangelo. Con le sue capacità e i suoi imiti, come tuti noi, ha trasmesso a tutti coloro che lavoravano con lui ed erano Chiesa insieme a lui”.

Penso che il cuore della sua vita fosse questo essere proteso al Signore con tutta la sua esistenza, in attesa della sua venuta” ha poi aggiunto Repole. “Ha ricoperto tante cariche e tanti ruoli. Uomo scrupoloso, ma anche nel non permettere che il vorticoso succedersi degli eventi gli togliesse il tempo della preghiera. È stato sveglio fino alla fine. Ha vissuto desto cercando di disporre le chiese e discernere dove il credo stava crescendo”.

Il suo testamento spirituale

Nel suo testamento spirituale Poletto scrive: “Voglio confessare la mia fede e il mio amore a Gesù cristo, ragione unica e profonda della mia vita. Anelito più grande della esistenza è stato amarlo come mio unico ed esclusivo amore. A tutti coloro che ho incontrato, ho cercato di portare l’amore per Gesù”. 

Le parole di mons. Nosiglia

Del cardinale Poletto voglio ricordare l’attenzione rispettosa con cui ha accompagnato tutto il mio episcopato a Torino - aggiunge mons. Cesare Nosiglia - È stato per me un costante punto di riferimento, a cui mi sono rivolto spesso sia circa alcuni problemi della diocesi e del territorio, sia per le situazioni di alcuni preti in difficoltà. Per 12 anni è stato come un padre che è vicino, condivide la conoscenza dei problemi ma sa anche lasciare il doveroso spazio. È stato presente ai momenti cruciali della vita della diocesi e alle grandi celebrazioni liturgiche: ma sempre e soltanto se da me veniva un invito esplicito alla sua partecipazione".

"L’esempio della sua dedizione alla vita della Chiesa, in questa nostra Torino, si ricorderà anche per il ministero silenzioso e continuativo nella parrocchia di Testona, vicino alla sua casa, dove si rendeva disponibile per i servizi liturgici e i sacramenti. L’ho incontrato ancora qualche giorno fa, abbiamo pregato insieme e l’ho trovato consapevole della sua malattia: ma le sue condizioni non mi facevano pensare che ci sarebbe venuto a mancare così presto. Unisco dunque il mio «grazie» per il cardinale Poletto a quello dell’intera Chiesa torinese per il suo servizio tra noi, e per l’esempio di fede che ci ha lasciato”, ha concluso Nosiglia.

L'ultimo saluto di prelati e istituzioni

A dare l’addio all’ex arcivescovo oltre duecento prelati da tutta la regione di cui venti vescovi, compreso il Vescovo di Asti. 

Presente anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il sindaco del suo paese d’origine, Salgareda, tra gli altri anche i primi cittadini di Conzano e Moncalieri, Paolo Montagna

Tra i numerosi politici venuti a portare omaggio a Poletto anche Olivero, Saitta, Castellani, Taricco, Viali. Tra le istituzioni e autorità anche il Questore Ciarambino.

Il feretro troverà sepoltura nella Basilica della Consolata di Torino.

Chiara Gallo

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