Al lavoro, ma senza essere pagati. E' il destino riservato (al momento) a decine di scrutatori che, dopo aver prestato servizio per le elezioni del 25 settembre, non hanno ancora percepito un euro. E rischiano, per altri mesi, di non vedere un centesimo.
Cambia il metodo di pagamento, è caos
All'origine del problema organizzativo e burocratico, vi è appunto un cambio nella modalità di pagamento degli scrutatori. Fino all'ultimo impegno elettorale (il referendum) agli scrutatori bastava recarsi in una finestra prestabilita in una filiale Unicredit con documenti d'identità e ricevere quanto dovuto, dopo un veloce controllo sul database.
Una modalità cambiata per le elezioni politiche 2022: chi ha comunicato l'Iban è stato pagato entro il 16 di novembre, chi non l'ha comunicato avrebbe dovuto ricevere un assegno di traenza a casa, tramite le poste, entro il 9 di dicembre. Con quell'assegno in mano, la persona può recarsi in banca e incassare la cifra pattuita. Peccato che diverse persone non abbiano, a oggi, ricevuto nulla.
L'assegno non arriva o è perso: come fare?
Le cause potrebbero essere le più disparate: un mancato invio dell’assegno, un errore di consegna da parte del postino, una raccomandata rubata o un indirizzo di residenza “vecchio”. Il risultato? Niente assegno, niente pagamento. E la grande beffa per chi, dopo aver prestato il proprio servizio alle elezioni del 25 settembre, si ritrova ora con un cerino in mano.
Essere pagati, una procedura lunga e complessa
E cercare di capire come essere pagati è piuttosto farraginoso, per non dire arduo. Gli scrutatori non pagati si sono ritrovati a essere palline da pin pong, rimbalzati tra l'ufficio elettorale del Comune di Torino e la sede dell'Unicredit di via XX Settembre: un ufficio rimanda la responsabilità di risolvere la situazione all'altro e viceversa. In tutto questo caos, un'ulteriore elemento confusionario: chi abita in via casa comunale (e quindi non ha un domicilio fisso, ma fittizio) può ritirare direttamente i soldi all'Unicredit di via XX Settembre.
Tutti gli altri cittadini e scrutatori? Beffati, in attesa che l'assegno venga definito "smarrito" e possa essere rimandato. Per far ripartire ancora una volta la giostra dei disservizi.
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