Una bandiera No Tav, una della Palestina e un’altra di Fridays for Future. È chiaro il messaggio lanciato dagli studenti appartenenti ai centri sociali torinesi che nella giornata di ieri hanno occupato un’aula di Palazzo Nuovo: “Vogliamo creare uno spazio antifascista, antisessista, antirazzista, in cui esprimere i nostri ideali di libertà e solidarietà”.
“Palazzo Nuovo - proseguono i ragazzi - è una struttura inospitale, per lo più chiusa a causa del fatto che evidentemente per l' Università di Torino ci sono altre priorità : invece che finire i lavori iniziati anni fa e rendere agli studenti gli spazi per cui pagano le tasse ha preferito infilarsi in nuovi project financing come quello della palazzina Aldo Moro”. Ed è qui che avviene il primo attacco all’Università di Torino da parte degli studenti dei centri sociali: “Questo vuol dire in pratica che l’Università in questi anni si è indebitata con degli investitori privati per tirare su una struttura che ha ben poco di utile: 5 mila metri quadri dedicati ad attività commerciali”.
Ma le accuse mosse verso Unito non sono finite qui, anzi: “Non ci sono spazi comuni in cui incontrarci né luoghi in cui mangiare, le aule studio sono sovraffollate e così anche quelle di lezione. È sempre più forte la necessità di avere degli spazi in cui si possa essere liberi dalle logiche di sfruttamento e profitto che ormai caratterizzano a fondo l’università”.
Da qui la scelta (politica) di studenti e collettivi di Torino di dare vita a uno spazio completamente nuovo. “Nasce ufficialmente lo Spazio Tempesta, a Palazzo Nuovo, un’aula in cui noi studenti siamo liberi di riprenderci l’Università che ci spetta”.
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