Il Nazionale

Cronaca | 06 dicembre 2022, 16:58

Il corteo degli anarchici imbratta Torino, negozianti sul piede di guerra: "Chi paga i danni? Noi no"

Pronta una raccolta firme dei negozianti esasperati. "150 persone hanno fatto quello che volevano, perché ora dovremmo pagare noi? La colpa è di chi è stato così permissivo"

Il corteo degli anarchici imbratta Torino, negozianti sul piede di guerra: "Chi paga i danni? Noi no"

Nel day after del corteo degli anarchici che ha paralizzato per diverse ore Torino, le vie in cui sono transitati i manifestanti sono pressoché irriconoscibili. Scritte ovunque, vernice, spray, colla e manifesti.

L'odore che si respira è quello di acetone, di solvente. Di prodotti chimici che vengono utilizzati per provare a pulire le scritte che dal tribunale di Torino ai Giardini Reali sembrano quasi lasciare una traccia. Eppure non tutti si rassegnano a pulire a loro spese, anzi. Sono parecchi i commercianti, supportati da qualche residente, che stanno pensando di raccogliere le firme da inoltrare alla Prefettura per chiedere che siano i responsabili (e se irrintracciabili le istituzioni) a farsi carico dei costi di pulizia.

Contattata telefonicamente, una commerciante di corso Regina Margherita che vuole rimanere anonima per paura di ritorsioni (proprio come accaduto al barista di via Principi d'Acaja, LEGGI QUI), spiega: "Hanno imbrattato tutto il muro, il mio e quello del palazzo a fianco: noi avevamo da poco rimesso a posto la facciata, io a mie spese e il condominio con il bonus facciate". Oggi si ritrova il palazzo completamente disegnato.

"Siamo esausti e stufi. Potranno anche denunciare i responsabili, ma il danno intanto è fatto: ecco perché stiamo pensando a una raccolte firme". E le polemiche vengono rivolte a chi ha permesso che gli anarchici tappezzassero la città di scritte, senza fare nulla per fermarli: "Non si può scortare un corteo senza fare nulla. Chi paga i danni? Non noi, statene certi".

Andrea Parisotto

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