Un incontro "riservato" tra Andrea Agnelli e i vertici di altre sei squadre di serie A, con l'obiettivo di "aumentare i ricavi nel calcio". Altrimenti - citando testualmente l'ex presidente della Juventus - "ci schiantiamo piano piano". C'è anche questo nell'inchiesta della procura di Torino sui conti della società bianconera. I pubblici ministeri ne parlano in uno dei capitoli più delicati del corposo dossier con cui, lo scorso giugno, avevano chiesto una raffica di misure cautelari e interdittive - mai accettate dal tribunale - per lo stesso Agnelli e altri dirigenti.
Secondo i pm, sussisterebbe un intreccio di relazioni professionali e personali tra manager che condizionerebbe i meccanismi di valutazione dei calciatori, producendo rapporti di debito e credito "opachi" e che "mettono in pericolo la lealtà della competizione sportiva".
Secondo quanto ricostruito dai magistrati, la riunione si tenne in una tenuta di Fiano, all'interno della Mandria, il 23 settembre del 2021. La Juve era già sotto la lente della Consob e i suoi dirigenti erano consapevoli che i conti non fossero a posto. All'incontro parteciparono Luca Percassi dell'Atalanta, Enrico Preziosi del Genoa, Beppe Marotta dell'Inter ed ex ad bianconero, Paolo Scaroni del Milan, Stefano Campoccia dell'Udinese e Claudio Fenucci del Bologna. Ma anche il presidente della Lega Paolo Del Pino e il presidente della Figc, Gabriele Gravina.
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