"Venite, ho ucciso mio figlio". Erano le 9 del mattino quando Piero Pesce, 61 anni, dipendente di un'azienda che produce macchine e prodotti per l'enologia, a Nizza Monferrato, ha chiamato i carabinieri per confessare l'omicidio del figlio Valerio, di appena 28 anni.
Il delitto si è consumato nella casa dell'uomo, in pieno centro a Canelli, tra via Giovanni XXIII e viale Indipendenza, poco dopo l'alba.
Lo ha ucciso accoltellandolo, in camera da letto.
Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri di Asti, intervenuti sul posto insieme ai militari della Compagnia di Canelli, l'uomo avrebbe brandito un coltello al culmine di una lite con il figlio, colpendolo con numerose coltellate, in camera da letto.
Ed è proprio in camera da letto che i militari hanno trovato il corpo senza vita del giovane ieri mattina.
L'ombra dei debiti
Dietro al tragico gesto, probabilmente, l'ombra dei debiti contratti dal figlio e l'ipotesi che potesse soffrire anche di ludopatia. Il ragazzo, dal 2017 e fino a poche settimane fa, aveva gestito una tabaccheria di Alba. Poi, pochi giorni fa, era apparso il cartello "Chiuso per motivi di salute". Ipotesi che troverebbero conferma nella decisione del figlio di tornare a vivere a casa del padre.
La madre della vittima era morta da diversi anni.
I due erano soli in casa
Al momento del delitto i due erano soli in casa: la madre della vittima, infatti, è morta da diversi anni e il padre viveva da solo nell'appartamento di Canelli.
Qualche vociare e le urla di aiuto
Nello stabile in cui si trova anche l'appartamento di Pesce, in cui è avvenuta la tragedia, c'è silenzio. I vicini sono increduli: parlano di un uomo piuttosto schivo, ma che non aveva mai dato problemi a nessuno.
C'è chi racconta di aver sentito urla e richieste di aiuto ieri mattina e chi un vociare già dalla sera precedente: ma nulla di più.
L'uomo è stato arrestato ieri mattina dai carabinieri e portato in caserma a Canelli. A lungo interrogato dal pm Stefano Cotti del tribunale di Asti e difeso dall'avvocato nicese Giovanna Balestrino, è stato poi portato in carcere.
Sarà l'autopsia disposta sul corpo della giovane vittima a fornire un quadro completo della drammatica vicenda.
Sui social sono molti i messaggi di cordoglio da parte delle persone che avevano conosciuto Valerio. Tra questi, spicca il ricordo di Maria Cristina: "Ciao Valerio, Ti ricorderò per sempre come eri alle medie, un ragazzo serio, studioso, con tutta una vita davanti a te. Rip".
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