Un “giochino” nel giorno in cui scatta il Mondiale, cui il direttore sportivo della Pro Patria Sandro Turotti si presta con la cordialità e la competenza che lo contraddistinguono.
Il Mondiale in “inverno”, in mezzo alla stagione è un’anomalia, cosa mai vista. Quindi, che Campionato del Mondo sarà?
«Innanzitutto – esordisce Turotti – è un Mondiale anomalo perché non c’è ancora l’Italia. Poi, dal punto di vista tecnico, immagino sia un Campionato di alto livello e con i giocatori che ci arrivano in una condizione migliore rispetto a fine stagione. E dalle prime partite si capirà se il caldo e l’umidità del Qatar influiranno».
Turotti, da addetto ai lavori, guarderà con interesse le partite e da appassionato di calcio dice che si gusterà – soprattutto – quelle di Argentina, Brasile e Francia. «Come non si possono guardare Messi, Neymar e Mbappè?». E aggiunge: «Per due di loro è quasi certamente l’ultimo Mondiale. Non l’hanno mai vinto nonostante le aspettative delle ultime edizioni, e questo fatto crea sicuramente curiosità. Mentre il fuoriclasse francese è il principale candidato a raccogliere il testimone e lo scettro di questa nuova generazione di campioni».
Sulle “sorprese” del Mondiale, il diesse della Pro Patria non si sbilancia: «Si riveleranno dei calciatori che non t’aspetti e che oggi sono sulla bocca di pochi, così come capita in ogni grande competizione per Nazionali». Ma il nostro “giochino” pre-Mondiale, Turotti lo porta a termine e si lascia andare alle previsioni.
Il protagonista? «Seguo la mia simpatia nerazzurra, e dico Lautaro Martinez».
La vincente? «Argentina». Con Messi che alzerebbe la sua prima – e tanto agognata – Coppa del Mondo. Parola di Sandro Turotti, che “gioca” così il suo personalissimo Mondiale.
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