Siamo qui per chiedere più sicurezza alle istituzioni che hanno permesso che avvenisse una cosa del genere. Era prevedibile ed evitabile, bastava un semplice controllo”. E’ un presidio pieno di rabbia quello che il Fuan ha organizzato oggi pomeriggio fuori dalla residenza universitaria Paolo Borsellino, dove nella notte tra sabato e domenica una ragazza di 23 anni è stata stuprata da un aggressore ancora in fuga.
“Il fatto tragico successo ieri poteva essere evitato, chiediamo un immediato intervento alle istituzioni affinché tutti gli studenti possano sentirsi sicuri” tuona Enrico Parigi, responsabile del FUAN-Azione Universitaria in Esecutivo Nazionale.
Da qui la proposta del Fuan: “Avviare una chat condivisa, diretta, con gli studenti della residenza e degli altri spazi universitari. In caso di pericolo, basterebbe una segnalazione in chat per un nostro intervento. Siamo dalla parte degli studenti, una cosa del genere non deve capitare mai più”.
Nessun rischio, almeno nelle dichiarazioni degli studenti, di una “giustizia fai da te”. “Non possiamo, ma se le istituzioni non ci sono, dobbiamo prendere l’iniziativa in qualità di rappresentanti degli studenti: abbiamo l’obbligo di non lasciarli soli, esposti a pericoli del genere” ha concluso Parigi.
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