Il Nazionale

Cronaca | 30 ottobre 2022, 07:11

Pieve di Teco, raggirano anziano disabile per aprire bar e comprare l'auto: i tre imputati patteggiano

Erano accusati di circonvenzione di incapace. I due fidanzati alla sbarra anche di impiego di denaro di provenienza illecita. Alla 28enne contestato il reato di sostituzione di persona: si era 'finta' la nipote per avere una jeep 'Renegade'

Pieve di Teco, raggirano anziano disabile per aprire bar e comprare l'auto: i tre imputati patteggiano

Si chiude con il patteggiamento il processo che vedeva alla sbarra tre persone accusate  a vario titolo di circonvenzione di persona incapace, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e sostituzione di persona.  L'inchiesta, condotta dai carabinieri di Pieve di Teco su coordinamento del pm Enrico Cinnella Della Porta, ha riguardato principalmente quanto perpetrato ai danni di un 73enne del luogo che versava in uno stato deficienza psichica, deterioramento cognitivo e anche di una 'psico-sindrome depressiva'.

Il gup di Imperia, Massimiliano Botti, ha quindi accordato la condanna a 8 mesi di carcere per P.R., 55enne originaria di Cuneo, difesa dal legale Luca Brazzit, e C.R., 28 anni di Pietra Ligure assistito dall'avvocato Ramadan Tahiri. La terza imputata, A.R., 28 anni, figlia della 55enne e fidanzata dall'altro ragazzo alla sbarra, ha patteggiato 1 anno di carcere. La giovane era rappresentata dal legale Daniela Bruno. Il gup ha concesso la sospensione condizionale della pena.

Tutti erano accusati di circonvenzione di incapace, mentre i due fidanzati anche di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e solo la 28enne è stata ritenuta responsabile inoltre, del reato di sostituzione di persona. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i tre, abusando dello stato mentale della vittima ,gli avrebbero sottratto circa 100 mila euro. Con questa somma avrebbero acquisito il bar 'La tana del Bianconiglio' che in un primo momento venne sequestrato. 

Sempre con i soldi dell'anziano, la giovane avrebbe comprato un'auto costosa, una jeep 'Renegade', da un concessionario del savonese dopo essersi spacciata per sua nipote. Ai venditori la ragazza infatti, avrebbe presentato il 73enne come il proprio nonno e quest’ultimo le avrebbe fatto da garante. Una circostanza falsa poiché i due non sono legati da alcun tipo di parentela, ma che sarebbe rientrata nella serie di raggiri  compiuti ai danni dell’uomo. La vicenda comunque, potrebbe "ritornare" in Tribunale. Sino ad oggi i tre hanno risarcito l'anziano con 15 mila euro. L'avvocato Roberto Trevia, che lo rappresenta, sta valutando di intraprendere la causa civile. 

Angela Panzera

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