Di giorno lavoravano come artigiani od operai in aziende edili della zona, la notte si dedicavano a furti in sale slot e bar del territorio, ma anche in colpi commessi ai danni di cantieri.
Sono i connotati della banda criminale ora sgominata dai militari della Compagnia Carabinieri di Bra, che dopo un’attività di indagine partita nel gennaio scorso, all’indomani di un furto in una sala slot di Cherasco – bottino 5mila euro – e di un secondo ai danni di un bar di Cherasco, nei giorni scorsi ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Asti nei confronti di cinque cittadini di nazionalità albanese, residenti da tempo tra Bra, Narzole e nel territorio che va dalla città della Zizzola al Fossanese, tutti di età compresa tra i 26 e i 37 anni e già noti alle forze di polizia per reati specifici.
Nei confronti di un sesto uomo il sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Asti Gabriele Fiz ha disposto gli arresti domiciliari, mentre un settimo soggetto, anche lui albanese, è stato arrestato e processato per direttissima dopo essere stato colto in possesso di due chilogrammi di marijuana cedutagli dalla stessa banda.
"Bene inserita nel contesto sociale del territorio grazie soprattutto al loro lavoro, la banda preparava con cura i propri colpi, compiendo approfonditi sopralluoghi prima di entrare in azione, mentre una seconda parte di attività riguardava l’opera di ricettazione dei materiali rubati", ha spiegato il maggiore Massimo Caputo, comandante della Compagnia Carabinieri di Bra, insieme al comandante del Norm provinciale e a quello della Stazione di Narzole nell’illustrare il modus operandi del gruppo criminale, finito al centro di un’attività di indagine nella quale fondamentale è stato il ricorso alle immagini di video-sorveglianza nei diversi esercizi commerciali colpiti, tutti tra il Braidese e il Fossanese, insieme ad attività investigative tradizionali come controlli e pedinamenti.
Oltre ai colpi nei locali pubblici, nei cantieri (in provincia di Savona il furto di un escavatore, poi ricettato nella nostra provincia) e anche in box di private abitazioni il gruppo non disdegnava obiettivi di diversa natura: è il caso dei due furti commessi presso i concorsi agrari di Cherasco e Castelletto Stura, dove la banda avrebbe fatto sparire diversi quintali di fertilizzanti.
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