Durante la pandemia il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, aveva voluto aggiornare gli astigiani con dirette Facebook quotidiane, in cui forniva indicazioni utili, numeri e informazioni sul contagio.
Era stato proprio in questo contesto che il primo cittadino aveva fatto sapere di aver ricevuto insulti e minacce sui suoi canali social.
Offese sui social che Rasero aveva denunciato alla polizia postale di Asti.
Il Comune di Asti ha reso noto, tramite una delibera pubblicata sul sito dell'amministrazione, di aver deciso di costitursi parte civile all'interno del processo penale che sarà celebrato in tribunale ad Asti e che vedrà il sindaco Rasero parte offesa.
Le accuse
"Con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso - riportano gli atti e la stessa delibera comunale - in più occasioni e comunicando con più persone mediante la pubblicazione di video sul sito web Youtube, l'imputato offendeva la reputazione del sindaco della città di Asti, Maurizio Rasero, nonché dell’Ente stesso, con le aggravanti di avere commesso l’offesa con il mezzo della stampa e in danno di un Corpo amministrativo”.
Si legge nella delibera: "Visto il capo d’imputazione e l’atto di denuncia-querela già depositato dall’Ente, l’Amministrazione ritiene sia opportuno che il Comune di Asti si costituisca parte civile nel procedimento penale in oggetto per far valere e tutelare le ragioni e gli interessi comunali, per chiedere il risarcimento dei danni subiti, con particolare riferimento all’immagine del sindaco e del Comune, nonché per far cessare la diffusione di queste comunicazioni che continuano tuttora".
La Giunta ha deliberato, con voti favorevoli espressi all'unanimità, la costituzione del Comune di Asti parte civile nel procedimento penale.
Inoltre, è stato affidato il patrocinio legale all’avv. Claudia Ferraris del civico Servizio Affari Legali.
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