"Non c'è opera che valga una vita". In via Genova risuonano con una potenza particolare le parole che un delegato sindacale pronuncia dal palco che Cgil Cisl e Uil hanno allestito a pochi passi dal punto in cui, dieci mesi fa, è crollata la gru che ha strappato la vita a tre operai.
È la manifestazione che, insieme a 4 ore di sciopero, vuole rilanciare l'appello per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Un tema che non perde attualità, come dimostra l'incidente di poche settimane fa, a Rivoli. Circa un migliaio le persone presenti, con caschetto, bandiere e cartelli che pretendono la garanzia di tornare a casa sani e salvi, alla fine dell'orario di lavoro. La percentuale di adesione, nelle fabbriche coinvolte, oscilla tra il 70 e l'80%, con punte del 90%.
Un elenco che non vede mai la fine
"Bisogna dare il messaggio che non siamo di fronte ad una situazione che può essere affrontata in modo ordinario o peggio rituale - dice Enrica Valfré, segretaria di Cgil Torino -: non bastano più i comunicati stampa di denuncia e di vicinanza ai famigliari delle vittime, non possiamo più continuare ad aggiungere numeri e nomi ad un elenco che non ha mai la riga finale. Siamo di fronte a una vera e propria strage".
E anche per questo, Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato di volersi costituire parte civile in tutti i processi che saranno legati a episodi di morti o incidenti.
Tutelare i lavoratori più anziani
E accanto alla proposta di una patente a punti per le aziende, così da penalizzare chi non rispetta le regole, Gianni Cortese, segretario Uil Torino e Piemonte, ha aggiunto "Bisogna affrontare il tema della precarietà, che aumenta il rischio di infortuni sul lavoro, anche a causa della carenza di formazione e informazione. La formazione deve coinvolgere anche i datori di lavoro. La frenesia di realizzare utili non deve compromettere la sicurezza nei luoghi di lavoro. Occorre intervenire sulla previdenza, affinché i più anziani non svolgano compiti a rischio, tenendo conto che solo nei primi 8 mesi dell'anno, oltre ai morti sul lavoro, le malattie professionali sono aumentate del 7,9%".
A rischio i giovani che "imparano"
E Domenico Lo Bianco, segretario per Torino e Canavese di Cisl, conclude: "Nonostante proclami e buone intenzioni si continua a morire di lavoro. Più di mille morti all’anno (siamo già a quasi a 700 nei primi otto mesi del 2022 in italia, di cui 60 nella nostra regione e 25 a torino). Per non parlare degli infortuni sul lavoro: 37 mila in Piemonte, 21 mila in provincia di Torino. Questi numeri sono uno scandalo per un paese civile come il nostro. La salute e sicurezza non sono un optional, ma diritti che vanno tutelati e salvaguardati. Noi non ci arrendiamo. E continuiamo a portare avanti, ieri come oggi, la nostra giusta battaglia in difesa della vita dei nostri lavoratori e dei nostri giovani. A morire infatti sono anche loro, spesso minorenni, impegnati nell’alternanza scuola lavoro".
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