Il Nazionale

Cronaca | 17 ottobre 2022, 12:33

Le prove d'esame passate alla candidata? Tre richieste di rinvio a giudizio per il concorso alla farmacia di Verduno

Ad Asti l’udienza preliminare del procedimento che vede indagata la vincitrice del concorso e l’ex responsabile della struttura Mario Sanò, dal giugno scorso direttore generale all’Asl Biella. La difesa respinge ogni addebito: "Inammissibile linciaggio mediatico prima di un regolare processo"

Le prove d'esame passate alla candidata? Tre richieste di rinvio a giudizio per il concorso alla farmacia di Verduno

Sarà oggetto dell’udienza preliminare in agenda per il prossimo 14 dicembre davanti al Gup del Tribunale di Asti, dottor Federico Belli, la richiesta di rinvio a giudizio che il sostituto presso la Procura astigiana Gabriele Fiz ha avanzato nei confronti del dottor Mario Scipione Sanò, 52 anni, nativo di Conselve in provincia di Padova, dal 2014 direttore della Struttura Complessa Farmacia Ospedaliera dell’Asl Cn2 prima di venire nominato – nel giugno 2022 – direttore generale dell’Asl di Biella, e di due altre persone, al centro dell’indagine con la quale il Gruppo di Bra della Guardia di Finanza ha voluto appurare la presenza di eventuali profili penali nella condotta che i tre, a vario titolo, hanno tenuto nell’ambito di un concorso indetto nel luglio 2020 dall’Asl Cn2 per l’attribuzione di un posto da dirigente farmacista per la stessa farmacia ospedaliera di Verduno.

Al dirigente in particolare, che del suddetto concorso per titoli ed esami presiedeva la commissione esaminatrice, si contesta la rivelazione e l’utilizzazione di segreti d’ufficio ipotizzando che, per garantire a una candidata la vittoria, le si sarebbero rivelate le domande possibili oggetto della prova scritta e della successiva prova pratica.

Secondo quanto comunicato dalle Fiamme Gialle nel luglio scorso, l’allora direttore della farmacia ospedaliera avrebbe dovuto rinunciare all’incarico di membro della commissione esaminatrice dichiarando "la sussistenza di una situazione di incompatibilità per motivi personali", visto che tra i due sarebbe intercorsa una relazione sentimentale, mentre nel verbale della commissione d’esame aveva dichiarato "di non conoscere alcun candidato e di non avere situazioni di incompatibilità".

Sempre secondo gli inquirenti "dalle articolate attività investigative è inoltre emerso come alla predetta concorrente siano state consegnate in anticipo le tracce e i quesiti in seguito somministrate in sede di esame", mentre in merito alla posizione della terza persona indagata, anche lei dipendente della farmacia ospedaliera di Verduno, gli investigatori avrebbero appurato come anch’ella fosse "risultata essere a conoscenza della situazione di incompatibilità e direttamente implicata nella rivelazione dei quesiti alla vincitrice del concorso. E ciò nonostante si fosse dichiarata all’oscuro di tutto nel corso dell’escussione ad opera delle Fiamme Gialle braidesi".

La conclusione delle indagini preliminari, oltre che agli indagati, da presumersi comunque innocenti sino alla pronuncia della sentenza definitiva di condanna, era stata notificata sia alla Giunta Regionale del Piemonte, poiché nel giugno 2021, successivamente ai fatti, l’allora presidente della Commissione era stato nominato direttore generale dell’Asl di Biella, sia ai vertici dell’Asl Cn2, per valutare la sussistenza di profili disciplinari in capo alle due farmaciste e i relativi riflessi sul rapporto di lavoro. L’Asl Cn2, a suo tempo, aveva sospeso ogni azione disciplinare nei confronti degli indagati in attesa dell’esito del procedimento penale.

Il dirigente è difeso dall’avvocato albese Roberto Ponzio: "Il mio assistito – dichiara il legale – contesta con forza gli addebiti sollevati nei suoi confronti. Non ha mai comunicato la traccia dei temi a nessuno. E’ risultata vincitrice una candidata di elevata e indiscussa professionalità, che ha vinto anche concorsi presso altre Asl. Attorno a questa vicenda, originata da uno scritto anonimo, si è deplorevolmente scatenato un inammissibile linciaggio mediatico prima di un regolare processo. In sede dibattimentale il dottor Sanò dimostrerà di aver sempre tenuto un comportamento corretto, trasparente e rispettoso dei segreti d’ufficio".

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