Il Nazionale

Cronaca | 13 ottobre 2022, 14:52

Villafranca: la chiesa parrocchiale è stata gravemente danneggiata da un incendio

Le fiamme si sono sviluppate in una delle 4 cappelle, danneggiando anche una tela attribuita al Moncalvo e un Paliotto. Il parroco: "Salvo l'organo, tutto in legno, che si trovava a meno di 2 metri"

Villafranca: la chiesa parrocchiale è stata gravemente danneggiata da un incendio

I vigili del fuoco di Asti sono stati impegnati, dalla prima mattinata di oggi a poche decine di minuti fa, nel contenimento di un incendio sviluppatosi nella chiesa villafranchese intitolata ai Santi Elena ed Eusebio, ma nota ai più come chiesa di Santa Maria Assunta, dal nome dell’Ente Parrocchiale di riferimento dal 1986.

Le fiamme, stando a quanto ci ha riferito il parroco don Antonio, si sono sviluppate da una statua di Padre Pio e hanno interessato gran parte della prima cappella a sinistra, quella dedicata a San Francesco, da cui si sono distaccati parti di intonaco e sono stati interessati dalle fiamme una tela di grande valore attribuita al Moncalvo e un Paliotto issato sopra l’altare.



LA TESTIMONIANZA DEL PARROCO

“Quando stamattina ho aperto la chiesa era piena di fumo nero, non si vedeva neppure a pochi metri di distanza – ci ha riferito don Antonio – Quindi ho immediatamente chiamato i vigili del fuoco che hanno aperto tutto e aspirato il fumo, mentre le fiamme erano ormai ridotte”.

“Nella disgrazia – ha aggiunto il sacerdote – abbiamo avuto la fortuna che l’incendio non ha lambito l’organo, che si trova a meno di due metri di distanza, perché è completamente in legno e sicuramente se avesse preso fuoco i danni, pur ingentissimi, sarebbero stati di gran lunga maggiori”


LA STORIA DELLA CHIESA DI SANTA ELENA E EUSEBIO

L’edificio religioso fu realizzato tra il 1646 e il 1652 per volere di Monsignor Giacomo Goria, Vescovo di Vercelli e fondatore dell'Opera di Sant'Elena e degli Oblati di Sant'Eusebio, su progetto di Amedeo di Castellamonte, inglobando una precedente cappella già documentata nel 1556.

E’ strutturata a navata unica, terminante con abside rettangolare, sagrestia, campanile e con quattro cappelle laterali voltate a botte con arcate decorate da cornici in stucco e figure allegoriche, con cappelle dedicate a San Carlo Borromeo, all’Immacolata Concezione, a San Francesco d’Assisi ed alla Crocefissione.

Via via integrata e restaurata nel corso dei decenni, l’intervento più recente risale ai primi anni del Duemila e ha interessato tra l’altro quattro cappelle laterali, la pavimentazione della chiesa, l’altare maggiore ed il coro seicentesco.

Tra le opere d’arte religiosa ospitate figurano in particolare due tele aventi ad oggetto l’ostensione della Santa Sindone custodite nella cappella dedicata a San Carlo Borromeo: la tela di ambito piemontese “San Carlo Borromeo in adorazione della Sindone” (1671-1672) e la tela del "Beato Amedeo di Savoia che venera la Sindone”, sec. XVIII, restaurata nel 2012 e proveniente originariamente dalla chiesetta campestre del Beato Amedeo.

Gabriele Massaro

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