La Procura Generale di Torino ha rinunciato all’appello proposto dalla Procura di Cuneo contro la sentenza di assoluzione (con formula piena) pronunciata dal Tribunale del capoluogo nei confronti di Stefano Giordano e Osvaldo Audisio. I due uomini erano accusati dell'omicidio preterintenzionale del 76enne Angelo Giordana, apicoltore morto nel gennaio del 2017.
All'esito assolutorio del procedimento di primo grado, i pubblici ministeri cuneesi, Carla Longo e Chiara Canepa, presentarono ricorso in appello, ma le motivazioni presentate non sono state ritenute sufficienti da parte della Procura Generale di Torino per sostenere un'accusa di omicidio preterintenzionale nei confronti di Giordano e Audisio, portandovi dunque a rinunciare.
Per Giordano e Audisio è confermata definitivamente la sentenza di assoluzione in primo grado. I pubblici ministeri Carla Longo e Chiara Canepa avevano chiesto per entrambi la condanna a 12 anni reclusione. Secondo la ricostruzione della Procura Angelo Giordana, 76 anni, sarebbe stato colpito con un bastone alla testa nel cortile della sua abitazione dai vicini al culmine di una lite. Il suo cadavere fu trovato nella propria abitazione a “Tetti Dietro Colletto”, borgata isolata sopra Entracque ma le indagini che portarono all’incriminazione degli imputati furono lunghe e complesse.
"Processo della quadratura del cerchio". Così lo avevano definito i legali dei due imputati, chiedendo l'assoluzione, gli avvocati Vittorio Sommacal e Francesco Quaranta per Osvaldo Audisio e, Alberto Morelli e Michele Parola per Stefano Giordano.
[Notizia in aggiornamento]
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