Purtroppo, dopo le prime constatazioni, c'è l'ufficialità: è proprio quello di Aissam Chahmi, il 22enne che dal mezzogiorno circa di lunedì 27 settembre, dopo essersi allontanato dal luogo di lavoro, ha fatto perdere le proprie tracce, il corpo recuperato senza vita quest'oggi in mare a Savona.
Le operazioni di riconoscimento sono arrivate dopo che gli uomini della Guardia Costiera e dei Vigili del fuoco, impegnati quest'oggi in un servizio in mare organizzato appositamente per scandagliare il fondale marino nello specchio acqueo antistante la zona del Prolungamento alla ricerca del giovane, lo hanno recuperato a circa 500 metri da riva nella zona del "Green" e trasportato alla banchina riservata alla Capitaneria di Porto.
Ad attenderlo i carabinieri, che si stavano occupando delle indagini da poco meno di una settimana, e i parenti che purtroppo non hanno potuto che constatare la tragica notizia.
L'allarme era scattato infatti nel pomeriggio di lunedì scorso, quando il padre aveva avvertito i soccorsi della sua forte preoccupazione per non avere da alcune ore più notizie di suo figlio allontanatosi dal lavoro.
Il ragazzo era stato quindi avvistato nella zona di corso Vittorio Veneto dove era stata ritrovata la sua auto con all'interno il cellulare e, poco lontano, sugli scogli di via Cimarosa, alcuni altri effetti personali come una collanina.
Imponente la mobilitazione di sanitari, forze dell'ordine e volontari sul posto, con l'attivazione dell'Unità di Comando Locale dei Vigili del fuoco a coordinare le operazioni che, dopo circa ventiquattr'ore, non avevano ancora avuto alcun esito, nonostante l'uso dei cinofili, del personale anche subacqueo e dei droni.
A quel punto le ricerche erano state sospese fino all'iniziativa di quest'oggi che, purtroppo, ha rivelato il tragico epilogo della vicenda.
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